Benvenut* nel mio blog

Un diario aperto a tutti, dove i pensieri che ho voglia di gridare possono prendere vita e raggiungere gli altri, per essere condivisi, discussi, anche smontati volendo

domenica 17 gennaio 2010

I conflitti con i miei simili

Mi dicono spesso che per la mia età sono matura e che per questo con certe persone non riesco ad andare d'accordo...ok, passi questa spiegazione,però certe volte continuo a chiedermi perchè i miei rapporti con i miei coetanei spesso vadano a farsi friggere così facilmente.
Ma alla fine mi rendo conto che certe amicizie è meglio perderle che non trovarle.
Perchè faccio questo discorso??? Beh, perchè ci stavo pensando proprio oggi mentre tornavo a casa dalla montagna.
Si parlava con mia madre, di una discussione avuta con un amico sul modo di comportarsi, e allora mi sono venuti in mente alcuni episodi da due anni a questa parte che mi hanno fatto venire in mente il bullismo.
Il bullismo? Si, Il BULLISMO.
Quando ero in quinta elementare venni presa di mira da due mie compagne di classe e per un mese tornai a casa piangendo...erano solo parole e prese in giro, ma facevano male, tanto male, e ho sempre pensato che quello fosse bullismo...non fisico ma psicologico...che in un certo senso è peggio.
Finita quella storia, archiviata in uno dei cassettini della memoria, mi sono dovuta più e più volte scontrare con le offese e le prese in giro della gente: stavolta non c'erano le lacrime, ma c'era la rabbia.
Una volta fu per come ero vestita, un'altra perchè ero nervosa e parlavo troppo forte con una mia amica, altre due volte perchè stavo ridendo...e poi ci sono sempre i piccoli particolari che però dopo un po' ti iniziano a dare fastidio.
E pensando a queste cose sono arrivata ad una conclusione:
Non so se ci avete mai fatto caso, ma difficilmente i piantagrane agiscono da soli...sono sempre in gruppo, o almeno in coppia, per supportarsi, per spronarsi, per sentirsi qualcuno.
E io sono spesso la vittima, perchè sono troppo buona per prendermela seriamente!
Oh, beh, verrà il giorno in cui la gente smetterà di darmi fastidio e si farà un po' gli affari suoi senza commentare come mi vesto, come parlo, che voti prendo e cosa penso!

3 commenti:

  1. Ciao Martina,

    ti rispondo da una situazione che ovviamente non conosci perchè non conosci me, ma che probabilmente se ho capito per bene quello che hai scritto, ti apparirà molto familiare.
    Ho la tua stessa età, i tuoi stessi gusti in fatto di musica, e come confermerai chi segue questo tipo di musica si comporta, si veste, ecc. in un determinato modo. Questa premessa per dirti che anch'io soffro la tua stessa situazione, sono una persona sola l'ho ammetto, e vivo nella speranza di cambiare questo stato; Ma non per questo mi deprimo, come avevo scritto in un mio brano nel blog:

    Non credo quindi che la solitudine sia una cattiva "cosa, anche se spesso si vuole della gente al proprio fianco, e che magari non si riuscirà a trovare per un motivo qualunque, per uscire da questo tunnel, ho capito che la solitudine è la migliore compagnia che ci sia in assenza della compagnia stessa... Oserei addirittura dire che la amo come forse ironicamente, lei ama morbosamente me, e ne vado orgoglioso, davvero orgoglioso (orgoglioso del me) di avere come amico una compagna così difficile da possedere, e cosi facile da conquistare. Perchè non si può vivere fuggendo da se stessi.

    Quindi fai bene, ti "stimo" tantissimo quando dici quelle ultime tue parole, perchè hai ragione, probabilmente aspetteremo tutta la vita Godot, e forse non arriverà mai, ma potremmo dire di avere vissuto...

    RispondiElimina
  2. guarda, io questa estate per la solitudine ho sofferto tantissimo, ma alla fine, a settembre, (ho scritto una nota in proposito su facebook, se mai ti andasse di leggerla) sono arrivata alla conclusione (come dice Fabrizio Moro nella canzone "Eppure mi hai cambiato la vita") che la mia solitudine era il prezzo da pagare per un po' di libertà.
    una libertà che sempre io ricerco e della quale ho bisogno.
    e certe volte il bisogno di isolarmi lo sento io.
    sono stata etichettata come punk, secchiona, stramba; e la cosa non mi è mai pesata, non troppo almeno.
    diciamo che essere diversa è una condizione che mi creo io, e mi va bene così, e so che un giorno anche gli altri lo capiranno...

    RispondiElimina
  3. quanto ti capisco, secondo me chiunque passi per le fiori o ha di questi problemi o è la causa stessa. Io ho subito per due anni gli sfottò e le spese in giro di quelli della mia classe che mi consideravano solo per sfruttarmi ma il terzo anno gli ho dato pan per focaccia e sporcandomi non poco le mani (un po' me ne vergogno ma è stato necessario e io non sono il tipo di ragazzo che si fa mettere i piedi in testa) li ho fatti smettere. Fatto sta che io tuttora sono l'uomo che conosce tutti quelli della mia età a formigine ma che viene salutato da al massimo una decina di persone mentre gli altri abbassano lo sguardo, aspettano il mio passaggio e iniziano a sparlare. Ma ormai sono rassegnato, vado per la mia strada e se qualcuno riuscirà a risanare la ferita che mi hanno fatto le mie passate conoscenze (sottolineo conoscenze, non amicizie) ben venga ma io di sicuro non mi cruccierò per trovarmi dei compagni di avventure anche se la solitudine si fa sentire, il bisogno di confidarsi e qualcuno su cui contare mancano e i miei pulsino affinché mi ritrovi una compagnia, senza sapere tutta la merda che quei formiginesi m'hanno fatto ingoiare.

    Ps scusa se c'è qualche parola sbagliata ma sono col cellulare in internet a sbafo dal centro.

    RispondiElimina