Benvenut* nel mio blog

Un diario aperto a tutti, dove i pensieri che ho voglia di gridare possono prendere vita e raggiungere gli altri, per essere condivisi, discussi, anche smontati volendo

venerdì 31 dicembre 2010

Buon 2011

Ormai ci siamo.
Siamo arrivati a un altro giro di boa, l'ennesimo, uno dei tanti.
Non riesco a definire bene cosa è stato per me il 2010: probabilmente una serie di alti e bassi, di buoni e cattivi eventi che comunque porterò dentro.
Qualche nuovo e importante amico, qualche successo e qualche sconfitta, qualche scoperta e qualche delusione.
Vedremo cosa riserverà questo nuovo anno =D
Auguro a tutti voi, pochi, pochissimi lettori, un buon 2011.

La vostra Rosalina, o Martina...o come volete voi

venerdì 24 dicembre 2010

Buon Natale

Beh, che dire...io il Natale ultimamente lo sento poco...sarà che manca la neve, sarà che non c'è più la magia dello svegliarsi la mattina del 25 carichi di voglia di aprire i regali dell'omone rosso...sotto l'albero, con il senso del Natale ancora forte...con ancora un po' di spirito religioso.
Ormai nel Natale vedo tanta tanta economia e molti pochi valori che ancora resistono.
Però dai, ormai ci siamo, siamo anche tutti un po' più buoni..
Quindi io vi auguro un Buon Natale...che siate credenti oppure no, che siate soli o con chi vi ama, che io vi conosca oppure no.
Come detto ieri a Ludovico...quest'anno ho ricevuto il più bel regalo che potessi desiderare e finalmente per noi, compagni, per quelli come noi, la vita ha iniziato a girare per il verso giusto...
Ancora Buon Natale...sincero...

mercoledì 22 dicembre 2010

OCCUPIAMOci del nostro futuro

Ecco qui un video realizzato da ragazzi e professori della mia scuola a proposito della riforma Gelmini... buona visione a tutti :)

giovedì 9 dicembre 2010

Luna crescente

Le unghie ricoperte di smalto blu erano tutte mangiucchaite, graffiate, rovinate, ma nessuno poteva vederle, nascoste nei guanti neri.
Il bavero del cappotto era tirato su fino a coprirle in naso, in assenza di una sciarpa.
Il borsalino di feltro le scivolava quasi sugli occhi, ma si piaceva così...poco visibile.
Camminava in mezzo alla folla che in pochi istanti si era creata attorno al giovane giocoliere, che, incurante del freddo, giocolava con palline di neve, e punte di ghiaccio.
Era pomeriggio inoltrato, di un sabato solitario, passato a vagare di libreria in libreria, di negozio in negozio, per trovare i regali più adatti agli amici (e ai parenti).
Gettando gli occhi al cielo si poteva vedere una luna , anzi, una mezza luna, perfetta, crescente, luminosa...bellissima.
Sembrava disegnata dal pennello di un artista preso dalla malinconia,  su di una tela nera, brillante...immensa.
Nel giro di pochi giorni qualcosa era cambiato in lei, senza volerlo, anche se sapeva che quel momento sarebbe prima o poi arrivato.
Era il periodo dell'anno che forse più la infastidiva: due settimane dal Natale, con il fermento e l'ansia per i regali e i preparativi. Era diventato tutto una grande trovata commerciale, andando a seppellire lo spirito vero della festività: lo stare assieme.
Ma in quegli ultimi giorni, aveva trovato anche una nuova voglia di fare, di sognare, di farsi sentire dagli altri.
Era arrivata al centro della piazzetta dove il giovane giullare continuava a dare spettacolo.
Queste cose la facevano tornare bambina: l'entusiasmo le colorava le guance, in tutto il corpo si diffondeva un piacevole tepore e il sorriso si allargava sempre di più.
Guardava e con la mente viaggiava, in luoghi sconosciuti, con compagni di viaggio ignoti, ma così reali da apparire ai suoi occhi, tra un ghiacciolo e l'altro.
Sognava e rideva, rideva e sognava...volteggiava a mezz'aria sopra quella piazza gremita, volava fino all'India, all'America latina, al mare del sud...poi atterrava di nuovo, e di nuovo spiccava il volo, verso sempre nuove mete, verso nuovi amici...verso nuove emozioni che sognava di potere vivere davvero...un giorno...


domenica 5 dicembre 2010

Anima Salva

Sono sola.
Cammino per le strade deserte di questo paesino di montagna…tremila anime e ancora pochi sciatori.
Sto iniziando ad odiare questo posto…o forse odio il fatto di conoscere tutti e in realtà non conoscere nessuno.
Eppure sento che c’è qualcosa di buono: sarà il freddo venticello invernale, saranno gli alberi e le case innevate, sarà il cielo stellato (e ringrazio nono so chi per avere fatto sparire quelle orribili nuvole che c’erano fino a qualche ora prima), sarà che camminare da sola quando sono incazzata mi fa sbollire la rabbia…sono felice, o per lo meno sono serena.
E’ stata una settimana dura, all’insegna di occupazioni, autogestioni, cortei e quant’altro contro la riforma Gelmini.
Ci ho messo l’anima, per dare il mio piccolo contributo, pacifico e democratico, e sono arrivata alla fine della settimana senza energie, e un po’ delusa per la nostra poca organizzazione.
Ora mi serve solo un po’ di riposo, un po’ di tranquillità…poi tornerò ancora più carica, più decisa…

domenica 21 novembre 2010

Cronaca di una manifestazione studentesca

Ultimamente ho smesso di partecipare alle manifestazioni e ai cortei studenteschi: troppo poco organizzati, troppa gente che li usa come scusa per stare a letto o andare in giro per negozi, troppa politicizzazione e strumentalizzazione.
Ma Venerdi non potevo mancare.
Mi piace pensare (nonostante non sia così credente) che un qualche Dio fosse dalla nostra parte, perchè tra tutti i giorni di pioggia, Venerdì c'era il sole, c'era caldino (per il periodo forse anche troppo)...era la giornata perfetta.
Ma perchè proprio questo Venerdi era importante?
Perchè la Gelmini era attesa per una conferenza (su scuola ed industria) organizzata da Confindustria, e alla quale era presente pure Emma Marcegaglia.
Alla fine la Gelmini non si è presentata (per l'aria, non certo buona che tira nel governo, diciamola così), ma noi, in tanti, eravamo davanti alla sede del convegno ed eravamo decisi a farci ascoltare ancora una volta, l'ennesima, nel tentativo di essere finalmente presi in considerazione.
A parte il lancio di uova, carta igenica e quant'altro, che poteva essere evitato, a parte le bandiere di partito che a un certo punto sono spuntate, a parte qualcuno che era un po' troppo esaltato...è stata qualcosa di bello, di buono.
Mi ha fatto piacere vedere dei caschi blu parlare tranquillamente con i ragazzi, mi ha fatto piacere che alcuni abbiano ottenuto un colloquio con i vertici di Confindustria Modena, mi ha fatto piacere vedere che eravamo in tanti con la stessa volontà di farci sentire, nonostante le idee politiche...
Ma la cosa che mi ha fatto più piacere, che mi commuove anche ora, è stata vedere che le maestre su di un pullman di bimbi delle elementari (bloccato nel traffico causato dal nostro corteo) ci sorridevano, ci applaudivano, ci incoraggiavano ad andare avanti, ed è stato per me spontaneo rivolgere a loro un applauso.
E allora mi dico, che forse a qualcosa è davvero servita questa manifestazione...a dare un segnale a loro, ai bambini che quando saranno grandi e ripenseranno forse si ricorderanno di quel corteo di ragazzi, agli automobilisti che abbiamo bloccato, ai caschi blu, alle cameriere dell'hotel dove si teneva il convegno e che ci hanno applaudito (anche loro, si)...forse servirà per riflettere e per pensare a quello che si può fare.
Finchè si tenta in un qualche modo di lottare, nulla è vano.









(Foto di Elisa Bodecchi      http://www.facebook.com/profile.php?id=1618161160 .... Grazie 1000)

mercoledì 17 novembre 2010

Maledetti Ignavi

Coloro che in vita mai presero una decisione, i cosiddetti ignavi, sono oggetto da parte di disprezzo da parte di Dante, che li colloca nell'antinferno: personaggi senza meriti o colpe, che ora, nudi, punti da vespe e mosconi inseguono una decisione, una direzione, una bandiera.
Ma chi sono oggi gli ignavi?
Sono coloro che vivono nell'indecisione, senza scegliere mai: bianco o nero, bene o male, luce o buio.
Sono coloro che davanti al pestaggio di una persona (specie se straniera) restano immobili, senza agire, senza tentare di frenare l'aggressione, semplicemente intenti a guardare la scena.
Sono coloro  che non si interessano di politica, facendo di tutta l'erba un fascio, dicendo che sinistra e destra non esistono, che non vanno a votare perchè senza un'idea in merito.
Sono coloro che davanti ad un ostacolo si fermano dicendo "tanto ci penserà qualcun altro".
Sono coloro che passano giornate vuote, perchè indecisi su cosa sia davvero interessante fare, su dove andare, con chi parlare.
Sono coloro che rimasti senza un lavoro restano con le mani in mano, aspettando una "manna dal cielo" che risolva tutti i problemi, senza pensare da soli alle possibili soluzioni.
Sono i ragazzi che a scuola vanno per "inerzia", che non puntano nè ad andare bene nè ad andare male, che prendono tutto così come viene.
Sono gli studenti che la mattina di uno sciopero non entrano a scuola nè vanno in corteo: stanno a letto!
Sono tutte le persone che si lamentano del proprio paese, del proprio governo, del proprio futuro a rischio, e che, anzichè pensare a come nel proprio piccolo, possono contribuire a migliorare, dicono "non è un problema mio".
Ecco, ignavi sono coloro che, forse per fatica, mai hanno scelto e mai sceglieranno.
E sono tanti...
Sono tante le persone incapaci di scegliere.
Sono le pecore bianche portate avanti dal gregge, che scelgono "secondo i tiramenti del momento, badando solo di riempirsi la pancia" come dice Guccini, incapaci in realtà di scegliere con la propria testa.
Col senno del poi, gli ignavi diverranno sempre di più: menti offuscate dalla "televisione" che illude e storidisce, dalle mode che uniformano le idee, dalla cultura che viene "svalutata".
Ignavi sono anche coloro che non fanno nulla per preservare il patrimonio storico e culturale del nostro paese, e che quando questo viene danneggiato, chiamandosi fuori da ogni responsabilità affermano "Non è colpa mia".
L'ignavia è forse una delle colpe più gravi e facili da commettere per una persona, soprattutto se vive in una democrazia dove è chiamata a fare sentire la propria voce.
Certo assumersi le proprie responsabilità può essere difficile, può essere un peso; ma non fare nulla per la semplice paura di sbagliare, di ricevere una critica, non porta a nulla, se non all'essere meno utili di un parassita.
La coscienza di una persona si forma anche sulle scelte che essa compie, ma se questa non "pende" mai da nessuna parte, la sua coscienza resta arida, ma fertile allo sfruttamento da parte delle menti più subdole.
E allora non lamentiamoci se tutto non gira per il verso giusto, piuttosto diamoci da fare per dare noi il nostro aiuto concerto, in modo tale che, se anche un inferno esiste, Dante non possa mai collocarci tra gli ignavi...al massimo sentiremo un po' più caldo e soffriremo un po' di più, ma almeno sapremo che la nostra colpa viene dalle nostre azioni.

Compito di punizione, il tema era "gli ignavi, chi sono oggi..."
Vedremo, se mai la prof lo correggerà, quale sarà il risultato...

domenica 7 novembre 2010

Oh guarda....un foglio....

Della serie "le cose saltano fuori dopo anni e nemmeno ti ricordi della loro esistenza"...
Mia madre mi ha appena dato un foglio che non so come e non so perchè era dentro un mobile a casa di mia nonna...
Poesia (o presunta tale) datata (facendoci un qualche conto) aprile-maggio 2006, all'epoca ero in prima media e come al solito per la festa della scuola si organizzava il concorso di poesia, e io facevo sempre delle pessime figure...solo che a rileggerle ora (oltre a vergognarmi) mi fanno molto riflettere.
Il tema era "Bambino io, bambino tu...io e i ragazzi del mondo"
e avevo scritto questo:

Perchè ancora oggi ci sono discriminazioni?
se vogliamo allargare la cultura
dobbiamo fare amicizia con tutti i popili.

Se la tua pelle è nera
rossa, gialla, olivastra
o bianca...a me non importa!

Se sei cattolico, musulmano, 
ebreo, ortodosso, buddista,
indù...a me non importa!

A nessuno piacciono le discriminazioni,
Le guerre, le ribellioni.
Perchè essere nemici quando si potrebbe essere amici?

(ometto l'ultima parte perchè è davvero infantile...la solita rima cuore amore che ultimamente mi infastidisce un pochetto...)


La linea di pensiero, fortunatamente, non è cambiata

mercoledì 3 novembre 2010

Non è possibile rinchiudere le idee in una galera

Ditemi che finirà- pensava- ditemi che non piangerò più e che non avrò più preoccupazioni!
Il sole era ormai sparito, sceso oltre la linea dei tetti che aveva davanti a se...nella stanza le ombre lunghe della sera avevano lasciato quasi totalmente posto all'oscurità, ma lei non si decideva ad accendere una qualsivoglia luce artificiale.
Pensava al suo paese, a tutti i principi sani che le erano stati dati e li vedeva calpestati...pesava a quello che dicevano di lei e vedeva solo una grande sconfitta personale.
Amava l'Italia, amava la sua città, la storia del suo paese, amava studiare e scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo...ma amava anche la libertà.
Solo che quel senso di libertà non riusciva più a provarlo...non poteva dire ciò che pensava, non poteva scrivere le sue idee, solo frasi con qualche significato velato per evitare la censura.
Non si sentiva più libera, più rispettata nel dire sono onesta, sono antifascista, sono una donna che ha ancora una dignità.
Vedeva intorno a se solo apparenza, mancanza totale di sincerità, di chiunque nell'essere...
Fino a qualche tempo prima si sentiva fiera di dire "Sono Italiana", ora non lo diceva più...lo pensava solo, pensando al passato e piangeva.
Il regime l'aveva privata di un'identità! Era stata marchiata per le sue idee, e come tale veniva trattata: una dissidente, una palla al piede dei potenti!
Ma aveva ancora voglia di fare sentire la sua voce, di potere dire "ci sono, non mi hanno annientata", aveva voglia di gridare al mondo che lei continuava a pensare con la sua testa...ma come?
Quella cella era troppo piccola per lei, troppo piccola per darle lo spazio per permettere ai sogni di diventare concreti nella sua testa.
Le guardie non le lasciavano la possibilità di fare nulla anche di lontanamente sospetto...non un foglio, non una penna potevano entrare, non poteva cantare, non poteva ballare...per loro era una matta, perchè per mettersi contro al regime pensavano, si deve essere matti.
Ma lei non lo era...lei era forte, e l'unica cosa che non le potevano togliere era la speranza, la speranza che qualcosa prima o poi cambiasse, la speranza che la gente aprisse gli occhi.
Quanti amici aveva visto cambiare...quanti punti fermi erano diventati ora null'altro che sassi in balia della corrente, soggetti agli umori del fiume, della massa...
Poi la sera, la cena, il letto duro dove finalmente poteva abbandonare il dolore e accogliere il sonno a lungo cercato...
Non sono come gli altri io, non sono una pecora...sono un'aquila, e fiera porterò le mie idee, e ne le armi, ne l'inganno mi toglieranno quello che più nessuno qui dentro ha: l'anima!

martedì 26 ottobre 2010

Profumo di autunno

E anche l'autunno è definitivamente arrivato (con un buon mese di ritardo).
Lo si sente nell'aria con l'odore dei camini accesi, delle castagne, del terriccio umido
Lo si vede nella pioggia...pioggerellina....diluvio...pioggerellina....nebbia fittam nelle foglie che dal verde mutano al giallo, all'arancione, al rosso al marrone e cadono a terra.
Lo si percepisce dall'umidità che comincia a entrare nelle ossa, dalle giornate che diventano sempre più corte, dalla così bella sensazione che si prova a stare in casa e guardare il mondo al calduccio!!
Nonostante l'autunno sia così colorato è forse la stagione che mi piace meno(ammesso e concesso che sia così, perchè in realtà per me ogni stagione ha i suoi pro e i suoi contro)...sarà per il freddo, sarà per le giornate più corte...sarà che mi mette voglia di neve ma che non è ancora il periodo...
Poi però cammino per strada...sento i suoi odori, vedo i suoi colori e mi dico che non è poi così male!

domenica 24 ottobre 2010

Quando ho iniziato ad apprezzare l'ora di Religione

Da bambina vivevo il catechismo e l'andare in chiesa come un obbligo (anche se la scelta di seguire o meno il catechismo era stata, grazie al cielo, lasciata a me...)...
Uno di quegli obblighi odiosi, che ti fanne percepire la religione ancora peggio di quanto in realtà non sia.
Iniziai ad apprezzare il catechismo solo dopo la Cresima, quando iniziammo con i viaggi-pellegrinaggio e con le attività anche utili a qualcuno...poi dall'inizio delle superiori ho smesso anche quello...anche se ammetto che ogni tanto mi manca...ma non era l'ambiente più adatto a me...
L'ora di religione a scuola invece, la vivevo come un incubo (le elementari non fanno testo, ero ancora pienamente dentro al catechismo e comunque non era nulla di troppo pesante).
In prima e seconda media avevo una professoressa che si faceva odiare...fredda, dura, e non credo sia certo questo il modo migliore per fare affrontare a degli adolescenti le questioni religiose.
In tera, lei rimase incinta...
Arrivò una professoressa che da subito adorai...italo-etiope, con quei capelli neri e ricci e sempre pacata e gentile.
Con lei probabilmente usammo il libro ed il quaderno non più di un paio di volte..però discutevamo, dibattevamo, iniziavamo a trattare i temi che ci avrebbero portati ognuno alla scelta delle proprie idee...
Poi lei si fece male ad una caviglia, l'ultima settimana di scuola tornò la docente di ruolo e tutto la storia finì li.
Alle superiori ho trovato per fortuna una professoressa che insegna pressappoco nello stesso modo, con cui è bello parlare e confrontarsi...e nonostante io in chiesa non vada più da tanto tempo, l'ora di religione l'apprezzo molto (anche se non è giusto dare crediti a chi la fa e non darne a chi, per differente credenza ecc, decide di non farla).

giovedì 21 ottobre 2010

Ehm....

Ehm...eh...oh...d'oh!!!
In realtà non so che cosa scrivere, ma è tanto che non scrivo e quindi, qualcosa, in un modo o nell'altro scriverò comunque!

Sono piena di impegni, la scuola mi sta distruggendo...parlo un po' a vanvera...

La situazione in Italia è più che pietosa sotto praticamente tutti i punti di vista...politica, civiltà, cultura...

Ma chissene frega...guardiamoci il grande fratello e spappoliamoci i cervelli...

MA SAI NO???

L'applicazione dell'orario ridotto che la riforma ha introdotto è stato giudicato illegale...ma ormai io mi faccio 4 ore in meno di materie di indirizzo e per quest'anno andrà così, poi si vedrà...
Sospenderanno forse le gite...la cosa mi fa incazzare...però capisco anche le scelte di queste decisioni...non possiamo essere carne da macello nelle mani di qualcuno che non sa nemmeno perchè si trova li...

Ho ricominciato a fare teatro...e quest'anno sono carica...perchè la storia ruota tutta intorno ad un ragazzino partigiano, ebreo, morto a 13 anni...e io sono carica...perchè è il tipo di storie che mi attira!

E' tornato il freddo...tra un po' si gelerà...ma per ora la situazione è vivibile...termosifoni al massimo a parte...

In attesa di qualcosa di davvero intelligente da scrivere...au revoir...

lunedì 4 ottobre 2010

Anobium punctatum

Vorrei vivere in una libreria...potere sentire in continuazione quel profumo di carta stampata...vorrei leggere tutti i libri esistenti, sentendomi ogni volta appagata per la lettura appena conclusa!
Sono matta...amo i libri!!!
Ogni volta che entro in una libreria mi viene voglia di comprare un sacco di volumi...ma poi il tempo per leggere non è tanto e neppure la voglia di spendere soldi e soldi...
Mi accontenterei di vivere in una biblioteca...
Mi piace il rumore della carta appena stampata quando si sfoglia un libro...la sensazione al tatto di quando si toccano le pagine...
Guardo la mia camera e penso che non so più dove metterli...piano piano sto togliendo roba dagli scaffali per fare posto ai libri...
Se penso che di quelli che ho (circa 150...neppure troppi) ne ho letti, forse, un quarto, mi fa venire da piangere...
Ma ultimamente mi impegno per leggerli...dovrei impormi di non andare più in biblioteca...leggere prima quelliche ho...ma sarà per la vicinanza...finisce sempre che quando porto indietro un libro, torno a casa con 3o 4...
Divoro libri, d'estate soprattutto...capita che non faccia altro che leggere...
Lo so...sono pazza...
Rinchiudetemi in una libreria...e non darò mai fastidio a nessuno!

venerdì 1 ottobre 2010

Piccola Città Bastardo Posto

Forse l'ho già detto che amo Modena, forse no...forse si capisce...io comunque lo ripeto...
Amo Modena per il suo Duomo, la sua Piazza Grande, la sua Ghirlandina.
Amo Modena per il suo dialetto.
Amo Modena per i suoi cantanti che dall'epoca beat in poi incantano il panorama della musica Italiana.
Amo Modena per i suoi piatti tipici.
Amo Modena per i concerti e gli eventi che vengono organizzati (nonostante per i giovani non ci sia molto).
Amo Modena per il fatto che la Lega ancora non è arrivata a impossessarsene.
Amo Modena talmente tanto che mentre la raggiungo ogni santa mattina in corriera, ogni tanto mentre varco la soglia cittadina ascolto Piccola Città.
Amo Modena nonostante l'ATCM offra un servizio di trasporti pietoso.
Amo Modena per il suo passato.
La Amo per questi e per tanti altri motivi, la amo nonostante non sia una città importante come Roma o Milano, nonostante d'inverno la nebbia regni sovrana...la Amo perchè infondo ci passo le mie giornate e non vorrei mai cambiarla per nessun altro posto al mondo (Valencia a Parte...forse...)

domenica 26 settembre 2010

Affidando ad un gioco la gioia e il dolore

Mentre passeggiavano sul tappeto di foglie colorate, che mostravano chiaramente che l'autunno era arrivato, lui le chiese cos'era l'amore.
Lei ci pensò, ci pensò a lungo, fino a farsi venire il mal di testa...poi rispose che non lo sapeva.
Non si era mai posta il problema di cosa fosse l'amore...non si era mai innamorata di una persona.
Per lei l'unica passione era rappresentata dagli elementi chimici.
Legami, reazioni, molecole, atomi, orbitali, composti aromatici, beute, spruzzette, acidi e basi...
Si sentiva affascinata da tutto ciò...ma non era mai riuscita a farsi affascinare da qualcuno.
Si svegliava la mattina, indossava quel suo camice bianco ma logoro...bucherellato dagli spruzzi d'acido che spesso lo raggiungevano.
Passava tutta la sua giornata dentro quel dannato laboratorio, a respirare i vapori delle reazioni, a contemplare provette con indicatori, a fare insomma, quello che era il suo lavoro: la Chimica.
Era stata una sera di inizio settembre, quando ancora il cielo diventava scuro a tarda ora e il clima era ancora "gentile", che si erano conosciuti.
Anche lui era un chimico...ma di diversa pasta rispetto a lei...
Era un tipo sociale lui: uno che quando c'era qualche evento fico in città era sempre presente, uno il cui numero era sulle rubriche di mezza città, uno insomma che non era certo un "topo di laboratorio".
Erano apparentemente due elementi incompatibili...si sarebbe potuto dire che dalla loro unione sarebbe derivata certamente un'esplosione...
E invece, inspiegabilmente si erano trovati...si erano perfettamente legati...
Ma era amore?
Se lo chiedeva lei. Ogni mattina svegliandosi. Indossando quel camice a groviera. Preparando le soluzioni da analizzare. Lavando la vetreria sporca.
Se lo chiedeva lui. Entrando nel grande laboratorio dove lavorava. Preparando le soluzioni da analizzare. Lavando la vetreria sporca. Tornando a casa trovando un post-it sul campanello con scritto "Grazie...".
Insieme stavano bene...si confrontavano, discutevano, si divertivano...
Ma non erano sicuri di amarsi...
La loro complicità era ben oltre l'amore, oltre l'amicizia...oltre qualsiasi sentimento...
Passavano assieme ogni momento libero, ogni sera, ogni notte...
Camminavano su quel tappeto di foglie gialle e rosse, chiedendosi cosa fosse l'amore...cosa fossero loro...cosa ci fosse tra di loro...
Passavano i giorni e assieme alla complicità cresceva anche qualcosa di oscuro...di misterioso.
E come a volte accade con i legami chimici, anche il loro legame si stava rompendo.
Erano come elementi molto reattivi, capaci di rompere e ricomporre i propri legami a velocità assurda...ed erano così anche loro...
Erano in realtà due elementi incompatibili, dalla cui unione sarebbe derivata certamente un'esplosione, ma che per un qualche caso a loro sconosciuto, si erano trovati ed amati.
E quando qualcuno le avrebbe chiesto in futuro cos'era l'amore lei gli avrebbe risposto: Una strana coincidenza di incompatibilità tra elementi...

Racconto ispirato a "Un chimico" di De Andrè...
aspettando le 18 ore di chimica di questa settimana

sabato 18 settembre 2010

Amare è anche lasciare andare...

Si era convinta di amarlo...
-Come diavolo fai ad essere innamorata di uno che praticamente non conosci?- si diceva.
Eppure era certa di non desiderare altri che lui.
Non ricordava di preciso la prima volta che lo aveva visto...non era il tipo di ragazzo da risultare strafico al primo sguardo.
Aveva però, come un segno indelebile, il ricordo preciso (mica poi tanto a pensarci bene) del loro primo incontro, a un concerto di amici comuni.
Nelle presentazioni di rito, i loro occhi si erano incrociati...e da quel momento non aveva capito più nulla!
Si erano parlati qualche volta, sull'autobus, in biblioteca. Parole innocenti che ogni volta le avevano fatto rivoltare lo stomaco.
Non passava giorno, senza che in un qualche modo i suoi pensieri finissero su di lui.
E anche quel giorno era così.
Era seduta su una panchina del parco, seduta di traverso, con quel libro sulle ginocchia...e da venti minuti continuava a leggere la stessa riga senza afferrarne il senso...
Poco prima aveva alzato lo sguardo e aveva incrociato i suoi occhi: ma da quanto cazzo era li a guardarla?
E soprattutto che ci faceva li?
Aveva messo persa la faccenda del libro, lo aveva salutato e si era messa le cuffie, si era alzata e si era avviata verso l'uscita, verso quel parcheggio dove il suo motorino era parcheggiato...
Solo che quando era arrivata, si era accorta che il suo motorino era sparito!
Era stata presa dal panico: ora come ci tornava a casa?
Era tornata sui suoi passi, decisa a chiedere aiuto a lui, era una scusa come un'altra per iniziare una discussione no?
No, era stupido!
Era a pochi metri dalla panchina, quando accanto a lui si era materializzata una dolce fanciulla!
Cadde dalle nuvole: evidentemente non era l'unica ad essere intrigata da lui.
Continuava a camminare.
Si erano baciati...si, adesso aveva la conferma che lui non poteva più essere alla sua portata, non ora.
Era sparita dalla loro vista, era dall'altra parte del parco ormai.
Si era seduta sotto un albero e con Lolli nelle orecchie, aveva iniziato a piangere.
Come poteva essere stata tanto cretina?
Come aveva potuto farsi così tanti viaggi mentali e staccarsi dalla realtà?
Non sapeva nemmeno da quanto tempo era li a piangere...ormai il cielo andava verso la sera.
Meglio incamminarsi, se doveva tornare a piedi, prima di farsi prendere dal buio.
Era passata di nuovo davanti alla panchina...loro non c'erano più...
Arrivata nel parcheggio, si era accorta che il motorino era esattamente dove lo aveva lasciato, e si era chiesta se per caso non avesse sognato tutto.
Infilato il casco era partita...aveva capito però una cosa...
Teneva a lui più di quanto desiderasse davvero starci insieme, lo avrebbe guardato essere felice...e in un qualche modo sarebbe stata felice anche lei...

lunedì 13 settembre 2010

L'estate leggera e silenziosa scivola via

E' finita, anche per quest'anno: è finita e per altri nove mesi non faremo che sognare di potere tornare sulle spiagge, di mettere canotte e bermuda, di mandare al diavolo lo studio...
E' stata un'estate veloce, piena di bei ricordi, ricca di emozioni da non dimenticare.
Mi mancheranno i concerti di Guccini e dei MCR, mi mancherà la Sicilia, con i suoi dolci e i suoi colori, mi mancheranno le amicizie fatte, mi mancheranno le gare nazionali e le prove con la band, mi mancherà la tendata che ieri ha concluso questa estate.
Sono sveglia da un sacco di ore...siamo rimasti svegli tutta notte per guardare l'alba...con la consapevolezza che questa era l'ultima prima di ricominciare a vedere sorgere il sole da una corriera affollata che porta verso scuola.
E' stata, tutto sommato, una bella estate, anche se non la migliore.
Domani inizierò la scuola...in una nuova classe, con nuovi compagni, nuovi professori e nuove materie...la voglia di studiare ancora non c'è...ma ci sarà, o almeno si spera :)
Un buon inizio a tutti, a chi ha già iniziato e chi ancora deve iniziare la scuola, a chi andrà all'Università e chi già lavora...

domenica 12 settembre 2010

Le sensazioni del "dopo spettacolo"

Mi capita ogni volta che c'è un evento importante, del quale io sono protagonista o del quale sono semplice spettatrice.
Mi capita con gli spettacoli teatrali (miei e non), con i concerti (miei e non), con le mie gare e i saggi di ginnstica, con qualsiasi evento aspettato da tanto.
E mi è successo anche stasera dopo la prima (e quasi certamente ultima) esibizione con la mia band...
E' quella sensazione di insoddisfazione, di mancanza di qualcosa...anche se non sei insoddisfatto, anzi, sei entusiasta.
Sarà che l'adrenalina in circolo ora non c'è più, sarà che sai che tutto quello che hai aspettato per mesi, con ansia, con curiosità, ora, non solo è arrivato...ma è pure finito.
Rimane quell'amaro in bocca, che si mescola con la consapevolezza di avere passato qualcosa di bello, che sei certo il giorno dopo svanirà, lasciando solo belle sensazioni...

domenica 5 settembre 2010

Soldi soldi soldi

Ma quanto costa farsi una cultura????
Tasse scolastiche, cancelleria, quaderni, libri di testo, abbonamento dell'autobus da rinnovare ogni anno...
Fortuna che dovrebbe essere un'istruzione a portata di tutti!
Mi chiedo perchè gli editori aumentino ogni anno i prezzi dei libri di testo...sai com'è, sono obbligatori i libri, non è che puoi evitare di comprarli, tranne qualche eccezione...e anche quest'anno sono circa 350€!
Ps...riforma dimmerda, in definitiva ieri ho scoperto che mi sono state tolte 4 ore...non so ancora di cosa...preferirei non doverlo scoprire!

giovedì 26 agosto 2010

Immigrazione razzismo e...

Parlavo oggi con un amico, parlavamo del 68 e non si sa come siamo finiti a parlare di Lega Nord e immigrazione.
E della paura dell'immigrazione che piano piano sta contagiando l'Italia...
Ci dimentichiamo sempre, troppo spesso, che noi dovremmo solo tacere: noi che siamo stati emigranti, noi che in tempi meno fortunati abbiamo lasciato un paese ricco di storia e di bellezza (perchè è quello che l'Italia è) per andare a cercare fortuna altrove.
Non pensiamo mai che probabilmente senza gli immigrati la nostra economia si fermerebbe, perchè loro accettano di fare anche i lavori che noi non vogliamo più fare...e non diciamo che sono degli ignoranti: molti di loro hanno studiato, sono laureati, ma hanno una capacità che forse noi, perchè siamo stati tenuti nella bambagia e perchè ci riteniamo così "evoluti", non abbiamo più :quella di adattamento e di sacrificio!
Non dico che sono tutti persone stupende, è vero, ci sono anche criminali, ma come ci sono anche tra gli Italiani: non si può fare di tutta l'erba un fascio, pretendendo di espellere gli stranieri sulla base di chissà quali criteri assurdi!
Si parla di extracomunitari...ma lo sappiamo che gli extracomunitari sono pure gli Americani, gli Australiani e i Canadesi?? No, ce ne dimentichiamo! Perchè loro hanno più "potere" di noi, e il termine extracomunitario diviene dispregiativo, al pari di "negro", "albanese" e via discorrendo!
La cosa che mi fa incazzare è che molti dei miei amici che si dichiarano "leghisti" hanno poi amici extracomunitari che non disprezzano affatto...ma certo, facciamo pure distinzioni...
Ho amici rumeni, polacchi, indiani, marocchini, turchi (ho avuto compagni di classe albanesi, rumeni, moldavi)...e sono amici...non STRANIERI!
Una cosa che mi fa incazzare ancora di più è sentire discorsi del tipo "sono in italia fanno quello che diciamo noi, che se noi andiamo nel loro paese dobbiamo fare quello che dicono loro" e io dico si...ok. E' vero che dobbiamo fare quello che dicono loro (per esempio portare il velo in certi paesi dove vige l'integralismo islamico ecc)...ma noi siamo un paese democratico, non una dittatura...non ci dovrebbe essere un po' di libertà (sempre nei  limiti della legge ovvio)???

Io Porto rispetto a tutti...dopotutto per me è quasi una legge la risposta data da Einstein al funzionario americano che  gli chiese a quale razza appartenesse... "appartengo all'unica razza possibile: Quella UMANA!"


kon ovla so mutavia 
kon ovla 

ovla kon ascovi 
me gava palan ladi 
me gava 
palan bura ot croiuti 

martedì 24 agosto 2010

Io, la mia chitarra e la mia voce...

Da qualche mese ho preso la decisione di smettere le lezioni di chitarra...e sicuramente non perchè io sia talmente brava da non averne bisogno!
Diciamo che la mia passione per la chitarra elettrica è finita da un po' e da qualche tempo è ritornata quella per le note più calde della chitarra classica.
Ma tanto sono certa che a prendere lezioni mi stanco, non ho voglia di fare nulla (così si incazzano sia i miei che l'insegnate) e spendo pure soldi...e ho deciso: smetto (però compro una chitarra acustica).
Eppure quest'estate ho passato molto del mio tempo a suonare: con le dita sempre sulle corde e il plettro nell'altra mano; con la mia voce che seguiva le note e la felicità che provavo in quei momenti...
Suonavo e cantavo De Andrè, Guccini, MCR, Battisti...dimenticavo i problemi, le liti con gli amici, il tempo freddo e spesso piovoso della montagna, e mi sembrava di volare...
Vedremo quanto durerà questo mio "amore", perchè con l'inizio della scuola e lo studio, il teatro, la ginnastica e tutto il resto il tempo sarà decisamente meno, continuerò con le lezioni di canto, almeno a quello mi ci dedico, e si vedrà...per ora abbraccio la mia chitarra...

sabato 14 agosto 2010

In un giorno di pioggia

Ci sono di quei giorni, in cui il tempo meteorologico non aiuta di certo l’umore…giorni in cui manca la voglia di fare tutto: di strudiare, di uscire, di leggere, di guardare la tv, di scrivere, di ascoltare musica!
Resta forse la voglia di prendere in mano la chitarra e suonare quei pochi accordi che riportano ad una canzone, per fartela tu, la musica.
Tutto ruota magari in funzione della serata…nella sua attesa.
Aspetti, apri internet (che non va alla velocità che vorresti), vai in cucina, apri il frigorifero, mangi qualcosa, ti risiedi davanti allo schermo, cazzeggi, ricapiti duemila volte sullo stesso sito, mai nuovo, mai aggiornato; riprendi la chitarra, suoni qualcos’altro, pasticci con lo smalto o qualche altra diavoleria cosmetica…poi ti dici “esco”.
Ed esci, sotto la pioggia, al freddo della montagna, con i vestiti che ad ogni passo, nonostante l’ombrello, diventano sempre più zuppi…
Però succede che l’incontro con gli amici non va come vorresti…e sai che è anche colpa del tuo carattere permaloso che difficilmente accetta i torti subiti..e anche le ingiustizie…
Decidi che è meglio rientrare a casa, prima di piangere, prima di discutere…perché la voglia non ce l’hai.
Ma la voglia di piangere…quella ce l’avresti…e sai che trattenere le lacrime è faticoso, soprattutto se intorno a te hai acqua ovunque! E se la pioggia servisse per non piangere soli, piangeresti anche…chiudendo l’ombrello, lasciando che lacrime ed acqua, dolce e salato, si uniscano…
Ma fa troppo freddo, rischi di ammalarti…quindi niente “pianto liberatorio”…
Getti l’ombrello di fianco alla porta, entri in casa, incazzato, e ti risiedi davanti a quel fottutissimo computer…in mancanza d’altro…per ora!

sabato 7 agosto 2010

Divagazioni (sull'estate) di una notte di mezza estate

paesaggi surreali
 libri che commuovono dalla prima all'ultima pagina
 sole, piscina, vento
giornate di caldo
 serate di gelo
sogni e stelle

nuovi incontri
vecchie conoscenze
strane emozioni
consuete situazioni
piccoli traguardi
grandi ambizioni

chi sei a sedici anni?
che sogni grandi hai?
e domani saranno uguali?
crescerai, cambierai
ma sarai uguale
solo che non te ne accorgerai

tanti amici
mille risate
qualche sguardo complice
pochissimi sorrisi sinceri
sguardi timidi
insoliti brividi

canzoni che arrivano fino al cuore
orari sballati
voglia di ballare
pomeriggi da incorniciare
pazzia che puoi mostrare
ricordi che resteranno

mercoledì 28 luglio 2010

Pensieri sparsi riguardo alle letture della settimana

Come succede spesso durante l'estate, questa settimana ho letteralmente "divorato" quattro libri, tra cui tre che avevo cercato interessata e che mi stavano particolarmente a cuore: "Il razzismo spiegato a mia figlia" di Tahar Ben Jelloun, "Premiata macelleria afghanistan" (libro di vignette) di Vauro e "Pappagalli Verdi" di Gino Strada...
Leggendo questi tre libri, sono stata spesso vicina al piangere!
A parte le vignette di Vauro che comunque erano abbastanza angoscianti, sono stati i tanti racconti raccolti nel libro di strada che mi hanno fatta stare male...e provare tanta rabbia.
Rabbia per noi che sappiamo che la guerra c'è e non facciamo nulla per cercare, nel nostro piccolo di cambiare le cose, rabbia per quelle mine che mutilano persone ogni giorno, rabbia per come i governi se ne fregano.
E sentendo i tg, vedo che poi i soldati a volte fanno i loro porci comodi...si divertono anche a sparare sui civili...e che cazzo...come quando i medici di Emergency sono stati accusati di favorire il terrorismo...proprio loro che bandiscono qualsiasi forma di violenza...
Leggendo invece il libro di Tahar Ben Jelloun mi sono imbattuta in questo dialogo:
-[...] per giustificare le loro idee di DISCRIMINAZIONE
-Che cosa significa questa parola?-
-Il fatto di separare un gruppo sociale o etnico dagli altri trattandolo peggio. Come se per esempio, in una scuola, la direzione decidesse di raggruppare in una classe a parte tutti gli allievi neri perchè considera questi bambini meno intelligenti degli altri. Per fortuna questa discriminazione non esiste nella scuola francese.
Leggendo questa frase mi è venuto da dire E in Italia??  Grazie al cielo no...ma il discorso delle classi ponte per gli alunni stranieri, che con la scusa del fare loro imparare l'italiano venivano separati dai bambini italiani?

Parlando con un ragazzo della mia scuola, straniero(indiano), per una banale discussione che ho (forse erroneamente) attribuito ad uno scontro tra le nostre culture, ho sentito insultare pesantemente quella che lui chiamava nostra "cultura"...ma era la cultura di massa, quella alla quale io non mi sento di appartenere e che critico...ahi, che male venire a contatto con la dura realtà!!!

venerdì 23 luglio 2010

Nella giusta direzione

Dopo molti mesi si era ritrovata in una sala prove e senza Lui...
La band si era sciolta: divergenze artistiche (o almeno così le aveva detto al telefono una sera di inizio Giugno); ma lei sapeva che c'era sotto dell'altro.
C'erano la voglia di comandare del batterista e c'era stata finalmente la ribellione degli altri, c'era che ormai gli attriti erano troppi e i giochini di potere erano pane quotidiano.
C'era anche che lei non era poi così sicura di volere fare quel genere di musica...
Così si era messa in contatto con alcuni vecchi compagni di classe, e con loro aveva deciso di iniziare quel nuovo progetto musicale.
E finalmente la loro avventura musicale stava comiciando.
Nel caldo afoso di luglio si erano chiusi in quella stanzetta insonorizzata, con l'aria condizionata accesa e una gran voglia di alzare al massimo gli amplificatori.
Erano partite le prime note, un'improvvisazione per vedere come fare evolvere la situazione...lei aveva  trovato subito il ritmo giusto, stavolta senza problemi, e con il cuore che pulsava a tempo con la grancassa aveva infilato tra una nota e l'altra le parole scritte durante l'insonnia della notte precedente.
In quello spazio troppo ristretto per cinque persone si era creata una sorta di incantesimo grazie al quale tutti capivano esattamente cosa stavano facendo gli altri...una sorta di filo che inconsciamente li legava e li "sintonizzava sulla stessa lunghezza d'onda".
E dopo la prima improvvisazione eccone una seconda e una terza, e altre ancora, talmente tante da fare finire il tempo a loro disposizione.
Avevano riordinato la stanza e, raccolti gli strumenti, si erano diretti verso una pizzeria poco distante.
Davanti a una pizza e una birra, le loro parole uscivano eccitate, allegre, quasi urla di bambini.
Era una sensazione indescrivibile quella che aveva provato lei...ma sapeva una cosa...di quella almeno era certa: la musica stava finalmente facendo girare il mondo nella giusta direzione

mi rendo conto che non è il massimo come racconto...ma mi andava di scrivere un po'..

martedì 13 luglio 2010

Brividi!

Vi è mai capitato di sentire i brividi ascoltando una canzone? Vi è mai capitato di sentire le lacrime sul punto di uscire, nonostante la canzone non sia ne triste ne ti riporti a ricordi che lo siano? Vi è mai capitato?
A me capita spesso, e indipendentemente da chi sia l'autore, indipendentemente dal luogo dove io mi trovo o da chi si trova con me in quel momento!
E mi è appena capitato, ascoltando "In morte di S.F."...
Mi è capitato spesso ascoltando "Domani".
Non mi riesco a dare una spiegazione!
Come non mi riesco a spiegare perchè le canzoni di De Andrè assumano nella mia mente scenari e situazioni lontane nel tempo, come se, facessero parte di una storia passata! (e non intendo la seconda metà del Novecento...intendo sempre e solo gli scenari in costume dei film, che riportano a epoche terribilmente lontane).
Eppure tutto ciò mi lascia sempre una sensazione di pace, incredibile e stupenda.

sabato 3 luglio 2010

Concerto Guccini

Non posso dire di essermelo persa...credo però di non potere nemmeno dire di averlo visto, dato che i biglietti non li ho trovati (a causa di altri impegni che si sovrapponevano non ho potuti prenderli prima).
Diciamo che per sentirlo l'ho sentito...e anche abbastanza bene (discorsi a parte) anche fuori dalle transenne, le emozioni ci sono state ok...
Però mi è dispiaciuto il fatto che il concerto, tenendosi in Piazza Grande, sia stato un concerto chiuso...
C'era davvero un sacco di gente che per un motivo o per l'altro è rimasta fuori, per questo mi dispiace!
E questa è l'unica critica...per il resto...nessuna obiezione!

domenica 27 giugno 2010

le prime tre settimane di estate...tra nuove amicizie e nuovi paesaggi

Mi sembra incredibile che siano già passate tre settimane dalla finedella scuola...eppure è così.
Tre settimane che sono volate tra un camp in lingua inglese e una vacanza in Sicilia.
Per quanto riguarda il camp, non mi dilungherò molto: una bellissima esperienza...tante nuove amicizie strette con persone della mia scuola con cui però non ero mai entrata in relazione, tanto divertimento...forse un miglioramente della pronuncia e dell'esprimersi in inglese...
Per la vacanza in sicilia...beh, su quella forse dirò anche qualcosa in più.
La prima settimana l'abbiamo passata a Lipari.
Mi sono innamorata di quell'isola...tra siti archeologici, cave di pomice e spiaggie incantevoli.
Unica pecca: le meduse! Su una settimana di vacanza ho fatto due volte il bagno...
Vulcano, Stromboli, Panarea visti in giornata, giri in barca lungo la costa per scoprire le calette raggiungibili solo via mare.
Poi domenica ci siamo spostati: traghetto e di nuovo sicilia...
Prime due sere passate a Castelmola, borgo suggestivo che sorge poco sopra Taormina. Abbiamo visitato Taormina, siamo andati fino ai crateri silvestri dell'Etna, abbiamo visto le Gole dell'Alcantara.
Martedi siamo ripartiti e abbiamo scelto come tappe Siracusa (e quindi Ortigia), Noto e ci siamo fermati per la notte a Capo Passero.
Mercoledì è stata la volta di Modica, Ragusa-Ibla e Agrigento...
Giovedì ancora Agrigento e poi siamo tornati a Messina, per imbarcarci
Ieri Pompei.
Oggi, in una qualche modo mi sono ripresa...
Ora comincia il cazzeggio estivo...e magari trovo il tempo per scrivere di più...e non solo delle cazzate...

domenica 30 maggio 2010

Musica musica musica

oook, due post in una sera, nel giro di 10 minuti...2 post che non hanno un gran senso nessuno dei due, con lo scopo principale di mettere per iscritto i pensieri che entrano ed escono dalla mia testa...
forse, ripeto forse, prossimamente pubblicherò anche la recensione  (di un libro di Vauro) con la quale ho partecipato ad un concorso, non classificandomi (purtroppo) ma ricevendo comunque complimenti da varie prof (e adesso la smetto di autolodarmi).

Questa è un flusso di pensieri che ha per protagonista la musica e che avevo scritto lo scorso anno per il giornalino della scuola...mai pubbilcato, io lo scrivo qui...anche perchè così sono sicura di non perderlo...

Musica, musica, musica
musica che incanta
musica che emoziona
musica che fa piangere, che fa ridere
musica che fa ricordare
musica che fa dimenticare
ritmi che stregano
parole che catturano, che restano in testa
poesia, protesta, RICHIESTA
suoni che ipnotizzano, note che si rincorrono
musica per sognare
musica per fuggire dalla realtà
musica come ancora di salvezza
musica per sperare
musica per curare
musica che si, forse è vecchia,
forse è tanto, troppo
ma che fa crescere...e vivere

Note di stelle

Si era improvvisamente ritrovata a guardare il cielo, nel tentativo di scorgere le stelle, e anche se la luce era ancora troppa, una era già comparsa, quasi prepotentemente, all'orizzonte.
Quell'immagine le aveva riportato alla memoria le sere estive, quando con con le amiche si stendeva nel suo giradino e iniziava a fantasticare...ma l'estate era ancora troppa lontana, e con lei anche i sogni spensierati.
Lo studio la stava letteralmente uccidendo e si chiedeva se tutto quello che le stava accadendo, non fosse in realtà già stato stabilito da tempo, da un'entità astratta che lei si ostinava a chiamare "destino".
Le nuvole intanto erano passate dal bianco al rosso all'azzuro, fino a lasciare posto al limpido cielo notturno, che a mano a mano si popolava di puntini luminosi.
Ogni tanto vedeva passare le luci lampeggianti di un aereo, allora cominciava a pensare a chi poteva essere lassù, quali motivazioni lo avevano portato, si sentiva come sospesa sopra la terra a guardarla dall'alto, e tutto ciò senza lasciare la sua stanza.
Poi aveva preso la chitarra e aveva suonato un accordo, poi un altro e un altro ancora, fino a quando alla melodia si erano aggiunte le parole; parole che uscivano dalla sua bocca in modo automatico, cantate mille e mille volte, ma sempre così cariche di significato, sempre così perfette per le situazioni in cui le venivano in mente.
Aveva improvvisamente alzato di nuovo gli occhi verso il quadrato di cileo che vedeva dalla finestra e una stella cadente le era passata davanti..e lei aveva espresso un desiderio, sempre lo stesso, che sperava, prima o poi, di vedere avverato.
Era ormai tardi, quando aveva riposto la chitarra ed era andata a dormire, lasciandosi portare dal buio e dall'eco orami debole delle calde note.

sabato 15 maggio 2010

E anche questa volta è stata magia

Anche quest'anno sul palco si è presentata la solita magia, il solito incanto del palcoscenico!
Le solite forti emozioni, il solito aiuto da parte dell'adrenalina eccetera...e si è notato...
A parte il testo recitato, incomprensibile ai più (noi attori compresi), la preformance è stata apprezzata, e il nome della compagnia è stato tenuto alto.
Niente di meglio...Direi!

martedì 11 maggio 2010

-1

Domani sera si va in scena!
E la tensione è già palpabile.
Mi voglio affidare alla superstizione teatrale! Niente viola, prove generali andate da cani, merda e compagnia bella.
Sono agitata e so che tutto questo è un bene...ma ho paura.
Perchè non si saprà mai, prima di salire su quel benedetto palco, quale sarà la reazione del pubblico...ne ciò che succederà.
Ritrovarmi in teatro, dopo un anno, mi ha resa felice.
E' l'atmosfera che si respira li dentro!
Domani non voglio perdermi nemmeno una della sensazioni che proverò...dovranno riempirmi fino alla rappresentazione successiva.
Terrò duro e non penserò a nient'altro.
Poi il sipario si aprirà, e tutto sarà come un sogno!
Tanta, Tantissima MERDA!

lunedì 10 maggio 2010

divagazioni su amore, solitudine e compagnia bella

dopo una giornata non proprio delle migliori, sento il bisogno di svuotare la mente buttando giù quello che ho pensato durante la giornata e quello che mi viene in mente ora...vediamo che ci salta fuori

amor c'ha nullo amato amar perdona
se lo dici tu
dammi mille baci e poi cento,
e poi? (buio)
migliaia di poesie d'amore
risultati? quali?
giovani cuori infranti
STOP

esci di casa
l'ipod, le chiavi
il cellulare, i soldi
cielo grigio e incerto
odore di campagna
gelato al cioccolato
e un libro tra le mani

la voglia di gridare
no, meglio di no...
cacciare indietro le lacrime
timidezza celata dietro le pagine
dubbi e paure messi a nudo
senza volere
solitudine compagna
fedele e discreta

poi la sera
le stelle
gli aerei
cosa darei per stare lassù
passare, andare, sparire
poi tornare e ripartire
luci lontane
rumori vicini

poi la mente si apre
la notte arriva
tiri le somme
e
in fin dei conti
la giornata
è andata
sorridi
e inizi a sognare

giovedì 29 aprile 2010

La mia generazione...che delusione!!

Ero appena tornata da scuola, dopo un bel cazziatone di ieri sera ai consigli di classe...
Le solite cose no? Si fa casino, Si è opportunisti e via dicendo...
E oggi si è continuato a parlarne in un dibattito durato due ore!
Dicevo...ero appena tornata a casa per niente contenta, perchè per colpa di alcuni (molti o pochi che siano) prendiamo sempre sgridate tutti; mi siedo a tavola, inizio a mangiare guardando il tg1 (l'unico tg che copre la fascia oraria del miei pasti, salvo il tg3 dei giorni in cui ho 6 ore) e sento la notizia:
"Taglieggiavano i compagni fuori da scuola o sugli autobus...in manette tre ragazzi tra i 15 e i 16 anni, a Modena".
Per poco non mi è caduto il cucchiaio pieno di minestrone a terra!
Ora, io vorrei sapere CHI SONO QUESTE TRE TESTE DI CAZZO!
Al tg locale (che ho beccato per puro caso) è stato detto che i tre sono tutti ITALIANI (anzi, se ben ricordo MODENESI) e con una buona famiglia alle spalle!
Che cosa li ha spinti a fare questo?
La mancanza di soldi?? Bah, i loro bottini erano scarsi (20 euro, un iPod, un burrocacao ?!?).
La necessità di sentirsi fighi? Di sentirsi forti e in grado di condizionare le altre persone?
Non so che scuole frequentassero (spero vivamente non la mia, ma ne dubito) ne cosa li abbia davvero spinti; ma mi dico, come si può arrivare a tanto???
Perchè devo sentire parlare della mia città ai tg nazionali, solo per delle stronzate che la fanno sembrare la città dei deficienti?
Non è solo la città della Ferrari, dell'aceto balsamico, dei tortellini o dello zampone; non è solo Pavarotti o Guccini, non è solo Ghirlandina o Piazza Grande, non è solo Bullismo e Coglionaggine!
E mi sento tanto delusa, perchè si guarda male chi è diverso (una cresta verde in testa o un vestito originale ti procurano molte più occhiatacce a mio parere di un criminale) e poi non ci si accorge che sono quelli che noi adoriamo come idoli, che ci buttano merda addosso!

domenica 25 aprile 2010

25 aprile

25 aprile...giorno della liberazione...se vabbè, chissene frega, credo che direbbero molti.
Io no, io ci penso, penso al suo significato, a ciò che è stato.
Mi chiedo quanti dei ragazzi che ieri sera erano in discoteca (prima e, per molto tempo, ultima volta) con me, oggi si siano fermati a pensarlo!
E io, invece, ho deciso di ricordare, in un qualche modo; nonostante abbia dormito 4 ore soltanto, nonostante stamattina una gara di ginnastica mi abbia tolto tutte le forze, nonostante tante altre cosa.
Oggi pomeriggio sono andata in centro a Modena, c'era Ivano Marescotti (dai che lo conoscete...il padre di Alex in Jack Frusciante è uscito dal gruppo, il tremendo professore di Greco e Latino Gualtiero Caviccioli ne "I Liceali") che leggeva appunti sulla dominazione nazifascista a Modena, appunti della guerra e della resistenza.
E ha detto una bellissima cosa: in questo tempo di revisionismo storico si va sempre di più a paragonare i partigiani, a quelli dello schieramento opposto, fino a renderli martiri allo stesso modo, ma così non è, altrimenti non festeggermmo questa giornata.
Poi c'è stato un concerto con canzoni sempre su resistenza e guerra, aperto con una verisone molto jazz di Bella Ciao.
E qui mi è tornato in mente mio nonno.
Mio nonno steffetta partiginana (perchè minorenne all'epoca della guerra), mio nonno che da piccola mi cantava Bella Ciao e Bandiera Rossa (e poi mia mamma chiede perchè sono politicizzata), mio nonno che è morto quando ero troppo piccola per capire le storie della resistenza e che ora posso acoltare solo perchè raccontate da sua figlia (mia madre).
E mi è venuta una tremenda nostalgia.
E anche tanta rabbia, perchè di giovani non ce ne erano..e oerano davvero pochi.
Cosa dobbiamo aspettare, di avere di nuovo un regime, per ricordare le tante persone che hanno dato la vita per la liberazione?
"nessuna conquista è per sempre, c'è sempre qualcuno interessato a toglierla per cui resistereè, non solo un dovere, ma una necessità dei giovani, altrimenti non si va avanti" (intrduzione a "la pianura dei sette fratelli"- appunti partigiani- mcr)

mercoledì 14 aprile 2010

Dopo la pioggia torna sempre il sole

Camminava sotto il temporale e le sue lacrime si mescolavano al sudore e alle gocce di pioggia.
Non riusciva a capire come il bel tempo e il cielo azzurro di poche ore prima avessero lasciato il posto a quelle nuvole nere cariche d'acqua.
La giornata era decisamente andata male, tra una verifica difficilissima, un'interrogazione sfociata in scena muta (non che non sapesse i concetti, ma inevitabilmente si bloccava per la timidezza e l'ansia, e allora era la fine), un allenamento pesante e lo studio che ancora l'attendeva.
Il motorino non era partito: era stata costretta a lasciarlo parcheggiato davanti alla palestra; l'ombrello non lo aveva (è impossibile che venga a piovere, si era detta prima di uscire di casa) e la borsa da palestra le distruggeva la spalla.
Si sentiva sola, sola e triste...triste però libera.
Non faceva poi così freddo tutta quell'acqua che le scorreva addosso, anche le se pesava il fatto di non potere mettere gli auricolari e ascoltare la musica.
Casa sua era lontana e nessuno poteva accompagnarla, le restavano quindi solo le sue belle gambe e i suoi profondi pensieri a farle compagnia.
Si era incamminata tre gli schizzi delle auto che, quasi impazzite, trasportavano operai stanchi e impiegati stressati verso mete ignote, e le pozzanghere sulla strada.
La sua vita le stava sfuggendo di mano un pezzo alla volta: prima l'amore, poi la scuola, lo sport, le amicizie...le restava solo la musica...FORSE.
Stava cercando di riprendere in mano la situzione, di ricomporre il puzzle delle priorità e degli affetti, ma tutto le appariva lontano, talmente lontano da sembrarle impossibile: guardava la sua vita con gli occhi di un'estranea.
Pensava e piangeva, mentre qualche clacson suonava.
Sapeva che come al solito il pianto le serviva solo per sfogarsi, non era davvero tutto male, anzi, piangere le serviva per ritornare in pace con se stessa...e con gli altri.
Poi d'improvviso, la pioggia era cessata, così come era arrivata, il sole era di nuovo spuntato, timido, a riscaldarle il viso e a farle tornare il sorriso, il buon umore che solo farsi pace dentro le provocava.
A qualche isolato da casa aveva incontrato lui, il suo sogno, il suo unico vero desiderio..e aveva capito che poi le sue erano solo paranoie, che in realtà nulla era perduto.
Si erano abbracciati e tutte le paure di colpo erano andate via...sparite come un brutto sogno...e quel bacio, così potente da riportarla alla realtà...
Per capire che tutto, a parte l'ultimo meraviglioso particolare, erano stati solo un incubo.

Altro racconto frutto di momenti di cazzeggio...

venerdì 9 aprile 2010

il tempo a volte scorre veloce

E' un po' che non scrivo...sorry!
Diciamo che con la primavera, le vacanze di Pasqua, la scuola e gli impegni extrascolastici vari, arrivo sempre a casa con poca voglia di fare...e di scrivere.
Attualmente sono fissata sulla lettura di un libro (il Fasciocomunista) e bene o male riempio ogni momento libero leggendo qualche pagina, quindi anche per questo manco...mea culpa!
Riflettevo oggi, sul fatto che tutto cambia così in fretta che faccio fatica a stare al passo con tutto...
Con la scuola, con le persone, con le idee...
Il tempo passa e bene o male ti rendi conto che lo fa troppo in fretta, che non è mai abbastanza e te ne servirebbe sempre un po' di più.
Eppure certe volte lo scorrere del tempo non lo si percepisce...mi riferisco a quando guardo i volantini del '68 che tengo sulla scrivania e mi rendo conto che siamo di nuovo al punto di partenza, a quando dopo mesi e mesi risento un caro amico e noto che alla fine le cose di cui si parla sono sempre le stesse, e che a parte qualche novità che mi era sfuggita, lui non è cambiato ed è lo stesso che conoscevo io quando andavo alle elementari (passione per il volo a parte).
Dopo queste lunghe chiacchierate mi rendo sempre di più conto che se tra due persone c'è davvero una bella amicizia non sono ne i trasferimenti (e quindi la distanza) ne il tempo a determinarne la fine, diciamo che questa rimane in stand by fino all'incontro successivo, come se tra un incontro e l'altro fossero passati pochi giorni e non mesi o anni.
Fosse sempre così!

mercoledì 24 marzo 2010

Primavera...forse

Teoricamente è primavera...in pratica si spera che lo rimanga.
Fino a ieri ad essere sincera, non sembrava così tanto...
Oggi invece, la situazione è mutata: cielo azzurro, temperatura mite, uccelli che cantano e tutte quelle belle immagini poetiche che evocano questa stagione.
Finalmente, grazie alla giornata priva di impegni, senza compiti lunghi e materie pallose da studiare, sono uscita un po'.
Da sola, come purtroppo mi capita spesso, perchè la mia migliore amica aveva da studiare, da sola perchè non mi andava di chiedere a qualcun altro di uscire solo per non essere sola.
Ho messo una felpa (solo una felpa, finalmente) e ho attraversato i 50 metri di asfalto che separano casa mia dal parco.
Sono andata in biblioteca, ho restituito i libri vecchi e ne ho presi in prestito dei nuovi; poi mi sono seduta su una panchina a me cara, ho acceso l'iPod e mi sono letta le trame.
Intorno a me i bambini giocavano, correvano, ridevano; dietro di loro madri e nonne a controllare che non si facessero male; qualche coppietta che chiacchierava, qualche sportivo che correva.
A un certo punto ho staccato gli occhi dai libri e mi sono lasciata portare dalla musica.
E ho quasi pianto: per liberarmi...per sentirmi LIBERA.
Sono queste le giornate che mi rendono felice, perchè anche se sola sono riuscita ad essere felice...e questo mi piace, mi piace davvero tanto...

venerdì 19 marzo 2010

Questione di ritmo

Si rendeva conto che era solo una questione di ritmo, e lei, sapeva di averlo, il ritmo.
Era sabato pomeriggio e lei era chiusa in una sala prove con la band a cui si era unita una settimana prima.
Sentiva che le prove non stavano andando per il verso giusto e sapeva che era colpa sua, colpa della sua improvvisa mancanza di ritmo. Aveva deciso di staccare: era uscita e aveva iniziato a piangere. Ma non erano lacrime di dolore; erano le lacrime liberatore: quelle che ogni tanto le servivano per fare uscire tutti i pensieri della settimana e scaricare la tensione.
Era scesa nell’atrio e, alla macchinetta del caffè, aveva preso un bicchiere di cioccolata, anche se un bicchiere bianco di plastica non le dava la stessa sensazione di coccole di un bel tazzone con una faccia sorridente disegnata sopra.
Era tornata al piano superiore e aveva aperto la finestra del corridoio, a lei si apriva un paesaggio desolante: una distesa di cemento che terminava con un campo nomadi, le luci e i rumori lontani della città come sfondo. L’aria fresca di marzo le scompigliava i capelli e gli echi delle chitarre le creavano l’atmosfera perfetta per sfogarsi.
Un’improvvisa ondata di luce dietro l’angolo, le comunicò che qualcuno era uscito dalla stanza, forse per andare al bagno. Era certa che non sentissero la sua mancanza, ma sapeva che doveva tornare, solo per non farsi etichettare come stronza e primadonna.
Poi aveva sentito dei passi e le braccia di lui stringerla forte, i suoi riccioli biondi le si erano posati sul collo nudo e il suo profumo l’aveva avvolta.
Il bacio che era seguito sapeva di cioccolato e sale (quello delle sue lacrime) e le aveva donato quella sensazione che aveva invano cercato durante la giornata: la calma.
Erano rimasti così, abbracciati, al buio, per molti minuti, senza dire nulla, solo a sentirsi respirare, poi erano rientrati.
Avevano deciso di nascondere ciò che era accaduto, non perché fosse sbagliato, ma perché raccontarlo, anche omettendo i particolari, l’avrebbe privato della sua magia.
Gli altri, dal canto loro, non avrebbero potuto sospettare molto, dato che lui era uscito con la scusa di una chiamata per un ingaggio, ingaggio che poi era “saltato”. Lei era rientrata per prima, lui con ancora il tele-fono all’orecchio: nessuno, almeno per questa volta, avrebbe saputo nulla.
Finalmente aveva ritrovato il suo ritmo, ma le due ore erano passate, le prove erano finite e ciascuno doveva tornare a casa propria.
Lei aveva acceso l’iPod e sedendosi sui gradini dell’entrata, si era concessa l’ultimo momento di riflessione, gustando quel senso di libertà che la giornata le stava inaspettatamente regalando; poi aveva infilato il casco ed era partita, per la prima volta, senza rimpianti, riguardo a se stessa.

Racconto buttato giù durante la mattinata a scuola...seguo il consiglio di Ludovico e lo pubblico..

giovedì 11 marzo 2010

Manifestazioni e riforma

Domani c'è lo sciopero generale...e a Modena ci saranno un corteo e una manifestazione studentesca (o così pare).

Non parteciperò...

Oddio, avessi potuto avrei anche partecipato (nonostante il freddo), ma dato che per una serie di motivi non posso partecipare, eserciterò il mio diritto allo studio nell'unico altro modo che conosco: entrando a scuola.

Entrerò a scuola perchè, si potrei fare capire che sono contro a quello che sta succedendo nel nostro paese rimanendo a letto e quindi non presenziando alle lezioni, ma, credo che sia più onesto non starmene a poltrire mentre chi è deciso lotta.

Saremo pochi in classe...saremo pochi e saremo etichettati come secchioni e sfigati.

Non me ne frega niente...non mi piacciono i ragionamenti del "in classe non c'è nessuno: sto fuori, in classe c'è tanta gente: entro" per poi finire invece che in corteo a dimostrare quello che si vuole dimostrare, in giro per Modena a cazzeggiare, rendendo vani i tentativi di lotta.

Vedremo come si evolverà la situazione domani...avrei voluto fare un'assemblea nei giorni scorsi, per fare capire davvero quello per cui si manifesta domani, ma con la scuola di nuovo chiusa a causa neve non ci sono riuscita...

E intanto a guardare i Tg mi viene sempre più da piangere...

lunedì 8 marzo 2010

Festa Della Donna

Grazie a Dio sono Donna:
Sensibile, Gentile, Lunatica, Intelligente e Tante Tante altre belle cose...
Sinceramente, non so che scrivere...forse perchè le cose che penso sono troppe...
E' La nostra festa...Festa con un profondo significato che però ultimamente stiamo dimenticando, trasformando pure questo giorno in una trovata commerciale.
Siamo donne...lo siamo SEMPRE...indipendentemente dal giorno che è oggi, o sarà domani...
Non ci dobbiamo fare mettere i piedi in testa, eppure continuiamo a farlo...
Non dobbiamo più essere un oggetto per l'uomo, eppure continuiamo ad esserlo...
Ma ogni tanto mi viene da pensare che tante battaglie femministe...lotte nelle quali le donne del passato hanno creduto...ora siano talmente assimilate, da dimenticarci il loro vero valore: Divrozio, Aborto, Diritto di Voto, ecc, eccc eccccccc...
Penso anche spesso, che stiamo ritornando indietro...che la donna piano piano stia ritornando a essere subordinata...
Vuoi ottenere qualcosa?? Sesso...facile, sicuro...(un po' di malizia a volte ci sta...ma non devi sempre fare la troia!!!)
La brava mogliettina, la brava fidanzatina, fai tutto quello che vuole lui, così te lo tieni stretto...ohhhhhhhhhhhhhhh...che tristezza!!!
A scuola mi prendo spesso degli insulti, perchè non ci sto a farmi mettere i piedi in testa dai miei 21 compagni del sesso "forte".
E quando so di avere ragione, sto bene con me stessa...
Ma in fondo, si dice che dietro ogni grande uomo ci sia una grande donna...
Credo anche che la donna sia colei che riesce a risolvere brillantemente i problemi più semplici...esempio:
Sabato, ore 18, sala prove, con una band che ho conosciuto appena un'ora prima...il sole sta calando e non ci si vede nulla, si inizia a cercare l'interruttore che noi si trova...dopo 10 minuti di ricerche da parte loro, esco dalla porta io e accendo la luce...mmm oooooook.
Gli auguri oggi ce li hanno fatti, un'amico mi ha anche regalato la mimosa...ma mi chiedo, da domani non ricominceranno a fare di nuovo i cafoni? a esser volgari e a prenderci in giro?
Grazie a Dio sono Donna!

venerdì 26 febbraio 2010

Giornata sulla neve

Eh già...oggi con la scuola siamo andati a sciare.
Una gran giornata devo dire, anche se cominciata sotto ad un tremendo acquazzone, migliorata poi intorno alle 11,30.
Tanto sci, tante cazzate, tanta libertà per una giornata scolastica passata non nell'edificio scolastico ma all'aria aperta (e con un'assenza giustificata, particolare non insignificante!).
La gara d'istituto a causa del tempo è saltata (poco male, non ha mai voglia di farla nessuno), mi dispiace però che l'elemento discriminante per queste giornate sia quello di sapere sciare...
Le altre scuole aprono la partecipazione a tutti gli studenti, noi solo a chi sa sciare, impedendo agli altri (tanti) di potere passare anche loro una giornata così.
Ora le gambe non le sento più e anche la stanchezza addosso si sente...domani ci sarà autogestione e quindi una bella giornatina calma, stasera ho ritirato le foto fatte con la reflex il mese scorso...e devo dire che sono venute bene...
Giornata fortunata!

sabato 13 febbraio 2010

Un bel Minestrone

Questa settimana sono successe decisamente troppe cose, e riguardanti diversi argomenti...mi andava di sfogarmi un po'...farò un minestrone di idee...
Martedì sono arrivate le pagelle...wow!...Dai, bene o male i voti già li sapevo e sono stata contenta, ma c'è un piccolo punto interrogativo: La CONDOTTA! Nove, PERFETTO...solo che la condotta generale non è poi il massimo e dato che siamo degli opportunisti e degli asini, grazie al nostro comportamento possiamo scordarci la gita di due giorni! Ma bene!
Per protesta facciamo ancora più casino, tanto non abbiamo nulla da perdere, ha detto qualcuno.
Credo che sia sbagliato...primo, da perdere c'è ancora tanto, tra il voto di condotta alla fine dell'anno e tutto ciò che deve ancora venire in questo quadrimestre, primo, e secondo c'è da considerare che giusta o non giusta, questa scelta fatta dai professori può essere difficilmente discussa, perchè degli angeli non siamo, perchè loro hanno il coltello dalla parte del manico e soprattutto, perchè credo che se noi vogliamo rispetto, dobbiamo prima di tutto darne.
RISPETTO?? Mi piacerebbe che ogni tanto qualcuno si ricordasse di questa parola, prima di sparare giudizi forti nei miei confronti.
Mi riferisco al ragazzo che con me è rappresentante, che mi ha accusata di prendere io tutte le decisioni e per questo mi ha addossato tutti i compiti dicendomi che lui non vuole più avere niente a che fare con il ruolo di rappresentante. A me, come ad altri, non sembra che io voglia poi così tanto fare tutto da sola, anche perchè da sola non ci riesco, e non ho paura ad ammetterlo, non fosse altro che anche lui di casini ne ha fatti, e di decisioni ne ha prese da solo!
Ma a lui non si può rinfacciare niente, perchè è permaloso, e costantemente convinto di essere nel giusto!
Ammetto di essere anche io molto permalosa e come dice mio padre la gente è "O con me o contro di me"; ma ammetto anche i miei sbagli e stavolta credo di non essere in torto.
E poi non ci si può dimettere dalla carica: non è possibile, altrimenti io lo avrei già fatto tre mesi fa, quando in piena crisi relazionale con il 90 % della classe, cercai in tutti i modi di dimettermi, senza ottenere nulla. E quindi continuerò con il ruolo che ho accettato,restando coerente con le mie scelte, cercando di continuare nonostante le avversità; spero che prenda la stessa decisione pure lui.
Passiamo a temi decisamente meno polemici: lo spettacolo di Paolini "La macchina del capo".
Già è stato un miracolo raggiungere il teatro dove veniva rappresentato, dato che per l'ennesima volta la neve ha deciso di farci visita, fiocchi enormi, candidi e, lo ammetto, fastidiosi, quando si devono fare 40 km (verso la montagna) in auto.
Lo spettacolo è stato davvero esilarante, talmente tanto che dopo un'ora e passa di spettacolo a forza di ridere mi è venuto mal di testa.
I racconti dell'infanzia, quell'infanzia che era anche quella di mia mamma, quegli spunti di riflessione e quelle velate polemiche su ciò che siamo diventando, mi hanno fatto passare una fantastica serata.
Meno esilarante è stato invece il film "Senza Destino", visto in occasione del giorno della memoria.
Ho detto che avrei parlato di ciò che è successo questa settimana...e così è, dato che il film (che avremmo dovuto vedere il 27 gennaio) per una serie di motivi lo abbiamo visto il 10 febbraio (delng delng dleng...campanello, che giorno è?).
E così mentre guardavamo il film per il ricordo della shoah, abbiamo fatto un minuto di silenzio per il ricordo delle vittime delle foibe.
E allora ho pensato che indipendentemente dal colore politico, le vittime non sarebbero dovute esserci, perchè non si può morire o essere perseguitati senza un motivo, per il solo fatto di appartenere ad un popolo o avere determinati ideali.
Mi chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello già Francesco...lo vorrei sapere pure io!
Tornando al film...bello, angosciante e bello. Più angosciante degli altri film sulla shoah. Rifletti in continuazione sulla situazione delle persone nei campi di concentramento.
Alla fine del film, il protagonista, dice però che nei campi c'era anche la felicità, la felicità del trovare un attimo di respiro dopo un giorno passato a lottare per sopravvivere, la felicità che credo si possa trovare in quel sentimento di solidarietà che a volte si creava tra gli internati, per salvarsi e per salvare la propria dignità!
Ultimo argomento: SAN VALENTINO.
WOW, che festa insulsa!
Mia mamma dice che la penso così solo perchè non ho con chi festeggiarla, cazzata!
La pensavo così anche se ero ancora fidanzata, perchè credo che sia solo una stupida festa commerciale!
Credo che se due persone si amano non hanno bisogno di un giorno particolare per festeggiare il proprio amore!

Fine del minestrone

lunedì 8 febbraio 2010

La generazione GF

La società oggi, esercita richiami contrari a quanto famiglia e scuola vorrebbero o dovrebbero insegnare: denaro, sopraffazione, stordimento, guerra, fanatismo...Genitori ed insegnanti si sentono impotenti, tra tentazioni di vecchio, inopportuno autoritarismo e concessioni che, se sperano in una risposta riconoscente, però rimarcano il vuoto, l'assenza. Così i giovani annaspano in quel labirinto di doppi e contraddittori messaggi che è quanto di più catastrofico si possa offrire all'adolescenza.

Tratto da "Giulietta, Romeo e..."

La frase qui sopra fa parte dell'introduzione dello spettacolo che lo scorso anno la compagnia teatrale della mia scuola, ha portato in scena...
L'impostazione era quella della canzone 29 Settembre nella versione "Equipe 84": giornale radio (con appunto il dialogo sui giovani) e la canzone in sottofondo.

MA QUESTO NON E' IMPORTANTE!!

L'importante è quello che dice...ossia che oramai noi giovani non sappiamo più in cosa credere e non abbiamo fissi punti di riferimento ai quali attaccarci.

Mi è venuta in mente oggi dopo l'ennesima prova dello spettacolo di quest'anno...perchè c'è una recondita possibilità che la rassegna che da sedici anni portava nel teatro di Modena tutte le compagnie scolastiche, venga interrotta.
Perchè? Mancanza di fondi!
Come ha detto la nostra regista, si taglia sulla cultura, e ovviamente a rimetterci siamo noi giovani, che ci ritroveremo sempre più ignoranti.

Quanti miei coetanei sarebbero disposti a passare una giornata a leggere un libro per puro interesse(e non per obbligo scolastico)? Quanti andrebbero a teatro a vedere uno spettacolo che non sia solo comico e che non sia solo basato su quell'umorismo ormai fastidioso e ripetitivo (volgarità gratuita!)?
Ieri mi sono comprata due libri, Giovedi sera finirò a teatro a vedere "La macchina del Capo" di Paolini, l'11 Marzo forse andrò a vedere Cristiano De Andrè (questa è molto molto in forse)...già...forse sono fuori di testa io...magari mi sarebbe più comodo uscire tutti i sabati sera e ubriacarmi in discoteca...ma non fa per me!

Odio la TV...la guardo il meno possibile (qualche tg, documentari, annozero, ballarò, report, che tempo che fa...) e preferisco il computer e internet, dove almeno scelgo io che cosa seguire e che cosa no.
A scuola sento parlare di Grande Fratello, di chi avrebbero voluto eliminare, chi doveva restare, chi ha baciato chi...puah!
Bella roba, se questo è il massimo livello di cultura che uno si fa: cultura dell'ignoranza! E fosse l'unico reality show...ma no...ce ne sono sulla rai e su mediaset, tutti uno la brutta copia dell'altro, tutti banali e palesemente finti!
E poi tutto quello che ci gira intorno sui Social Network. Lo ammetto, uso Facebook e anche tanto...e quello che (purtroppo) conosco di questi reality, è dovuto al mio utilizzo che ne faccio...

Ma tanto ormai si è capito quale è la linea che si sta prendendo: renderci sempre più ignoranti, sempre più manipolabili, sempre più sottomettibili!

La nuova riforma degli istituti superiori prevede una grande riorganizzazione...peccato che questa, in una scuola come la mia probabilmente, preveda la riduzione di ore importanti per la nostra formazione professionale (e che rendevano la mia, una delle migliori scuole della provincia, nell'ambito dei Tecnici!).
E se non siamo praparati come lo troviamo un lavoro? E se studiamo, che prospettiva abbiamo? Restare precari in eterno, con uno stipendio ridicolo?

Che ne sarà di noi tra vent'anni??? E dell'Italia che un giorno sarà nelle nostre mani?

domenica 31 gennaio 2010

Eh???

Giovedi sera, mentre con mia mamma stavo andando in montagna, mi è capitato di sentire alla radio che Noemi Letizia potrebbe finire a lavorare in rai...
EH?????
Il conduttore della trasmissione radiofonica diceva "sembrava che tutta la bufera che le si era scatenata contro le avrebbe reso difficile la carriera televisiva, invece a quanto pare..."
A quanto pare che? Era quasi scontato secondo me l'esito della vicenda...se ne parla, se ne parla e poi alla fine passato il periodo caldo, arriva dove vuole..
Come diceva quella frase? Ah si: BENE O MALE, PURCHE' SE NE PARLI...ecco appunto!
Quello che mi ha un po' stupito è il fatto della Rai...insomma, da Mediaset, forse mi sarei potuta aspettare qualcosa, ma la Rai...
Eh vabbè, Cara Noemi, forse sei arrivata dove volevi...contenta?
Si, il successo non lo si ottiene più per "Talento"...ma pre raccomandazioni, parentele o amicizie...BELLO SCHIFO

martedì 26 gennaio 2010

Neve Neve Neve

E la neve ancora una volta è tornata, dopo la nevicata del 18 dicembre (che resterà nel mio cuore per ben altri motivi rispetto alla chiusura delle scuole).

Non so quanta ne verrà, degli effetti che porterà, se le scuole chiuderanno, se le strade saranno bloccate (il che per me, che abito in porvincia e la mattina mi faccio 25 minuti di corriera, diventa un mezzo problema), e sinceramente non me ne importa più di tanto.

Mi piace la neve, per le sensazioni che regala, perchè rende tutto bianco, silenzioso e incantato.

Se riuscirò domani andrò nel parco vicino a casa mia a fare qualche foto con la macchina fotografica (vecchia ma fantastica) di mia mamma, cercando di farci venire fuori qualcosa di decente.

Intanto i fiocchi bianchi continuano a cadere, e io li guardo dalla finestra...

sabato 23 gennaio 2010

Ricordi

Oggi è la giornata del riordino, per rendere la casa quanto meno decente, dato che stasera festeggio i miei 16 anni con gli amici...

E mettendo in ordine in posti dove non mettevo piede da tempo (come la mansarda), ho trovato qualcosa di meraviglioso: i fogli della terza media (poesie, disegni, appunti, ricerche).

Premetto, io sono una persona estremamente disordinata, distratta, sbadata; quello che scrivoo faccio immancabilmente finisce perso, o nascosto, per poi risaltare fuori quando meno me lo aspetto.

Io NON so disegnare, sono negata, si salva forse qualche caricatura, e stavolta è stata quella buona: avevo disegnato tutti i miei compagni e professori in versione pac-man...e devo dire che non sono poi tanto male.

Poi ho trovato delle poesie che scrissi in terza media per il concorso che c'era in occasione della festa della scuola: in realtà non partecipai, o se partecipai non ricordo cosa presentai, ma rileggerle mi fa un certo effetto, perchè mi ritornano in mente i momenti in cui le ho scritte e i dubbi che avevo. E mi accorgo che non sono affatto male: per certi versi scrivevo meglio due anni fa, o semplicemente scrivevo in modo diverso, più infantile, più spensierato.


Ammetto che le medie mi mancano: mi manca la scuola, i professori, i compagni, il clima più leggero; però la scuola che faccio ora non me le fa rimpiangere, anche se a volte soffro perchè in classe ci sono un po' di attriti e lo studio è più intenso...

Ma se si potesse fermare il tempo?? O rivivere i bei momenti??

Dov'è il tasto "Rewind"?? =)

giovedì 21 gennaio 2010

Un Chimico- Amore e scienza

Trainor, il farmacista

Soltanto un chimico può dire, e non sempre,
che cosa uscirà dalla combinazione
di fluidi o di solidi.
E chi può dire
come uomini e donne reagiranno
fra loro, e quali bambini nasceranno?
C’erano Benjamin Pantier e sua moglie,
buoni in se stessi, ma cattivi l’un l’altro:
ossigeno lui, lei idrogeno,
il figlio un fuoco devastatore.
Io, Trainor, il farmacista, mescolatore di elementi chimici,
morto mentre facevo un esperimento,
vissi senza sposarmi

Leggo questa poesia, ascolto la canzone che De Andrè ha tratto da questa poesia, e rifletto.

Rifletto sul fatto che la storia che fino a ieri sera avevo è finita.

Amore e Chimica...si, perchè io e lui ci siamo conosciuti nel gruppo teatrale della scuola, lui ora fa l'università...e al triennio faceva chimica...

A volte, proprio come Trainor il farmacista, non riesco a capire i meccanismi dell'amore, perchè si debba stare così male.

Eppure sono tranquilla, non abbiamo litigato, ci siamo chiariti e si spera che rimarrà un'amicizia; ci si spera perchè sicuramente ci si rivedrà e ignorarsi sarebbe stupido.

De Andrè ha cantato spesso l'amore, non quello facile, ma quello tormentato, folle, doloroso...l'amore che non appartiene alle favole ma alla realtà

Un Chimico

Solo la morte m'ha portato in collina
un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria
per bivacchi di fuochi che dicono fatui
che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.
Solo la morte m'ha portato in collina.

Da chimico un giorno avevo il potere
di sposare gli elementi e di farli reagire,
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.

Guardate il sorriso guardate il colore
come giocan sul viso di chi cerca l'amore:
ma lo stesso sorriso lo stesso colore
dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.

È strano andarsene senza soffrire,
senza un voto di donna da dover ricordare.
Ma è fosse diverso il vostro morire
vuoi che uscite all'amore che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire.

Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che ti porti lontano.

Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare
guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Soltanto la legge che io riesco a capire.

Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi e chi avrei generato:
Son morto in un esperimento sbagliato
proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.

martedì 19 gennaio 2010

Ultimo giorno da quindicenne

Ci siamo, domani saranno 16...non sono tanti, sono forse un po' pochi, almeno per sapere cosa sia la vita, la gioia, il dolore la sofferenza...ma 16 sembra un numero così bello!
E così questa è la mia ultima serata da quindicenne, con tutti i miei casini e i miei sogni...non che da domani sarà diverso, solo che sarà un anno in più: più responsabilità, più opportunità, due anni ai 18 (eh già...solo due).
Domani voglio dimenticare tutti i casini, voglio dedicarmi completamente a me (anche se mi toccherà studiare matematica per la verifica di giovedì), alle mie passioni, magari al mio ragazzo, possibilmente oziare un pochettino.
Siamo in due domani in classe a compiere gli anni...l'altro ne compie 17:doppia festa!
Questo anno mi è stato un po' stretto, un po' difficile da digerire, troppo incasinato per trovarci un capo e una coda, e così mi auguro che almeno i sedici siano fortunati, e che l'amico che ieri sera mi ha detto che gli anni pari e non bisestili portano sfiga si sbagli.
E tra le speranze ci metto anche quella di potere vedere la neve domani...le temperature sarebbero a favore: non è tanto per fare chiudere la scuola (come successo prima di Natale), ma è perchè ho voglia di un po' di neve...in fondo quando sono nata la neve cadeva...perchè non potrebbe farlo anche domani??