Benvenut* nel mio blog

Un diario aperto a tutti, dove i pensieri che ho voglia di gridare possono prendere vita e raggiungere gli altri, per essere condivisi, discussi, anche smontati volendo

domenica 31 gennaio 2010

Eh???

Giovedi sera, mentre con mia mamma stavo andando in montagna, mi è capitato di sentire alla radio che Noemi Letizia potrebbe finire a lavorare in rai...
EH?????
Il conduttore della trasmissione radiofonica diceva "sembrava che tutta la bufera che le si era scatenata contro le avrebbe reso difficile la carriera televisiva, invece a quanto pare..."
A quanto pare che? Era quasi scontato secondo me l'esito della vicenda...se ne parla, se ne parla e poi alla fine passato il periodo caldo, arriva dove vuole..
Come diceva quella frase? Ah si: BENE O MALE, PURCHE' SE NE PARLI...ecco appunto!
Quello che mi ha un po' stupito è il fatto della Rai...insomma, da Mediaset, forse mi sarei potuta aspettare qualcosa, ma la Rai...
Eh vabbè, Cara Noemi, forse sei arrivata dove volevi...contenta?
Si, il successo non lo si ottiene più per "Talento"...ma pre raccomandazioni, parentele o amicizie...BELLO SCHIFO

martedì 26 gennaio 2010

Neve Neve Neve

E la neve ancora una volta è tornata, dopo la nevicata del 18 dicembre (che resterà nel mio cuore per ben altri motivi rispetto alla chiusura delle scuole).

Non so quanta ne verrà, degli effetti che porterà, se le scuole chiuderanno, se le strade saranno bloccate (il che per me, che abito in porvincia e la mattina mi faccio 25 minuti di corriera, diventa un mezzo problema), e sinceramente non me ne importa più di tanto.

Mi piace la neve, per le sensazioni che regala, perchè rende tutto bianco, silenzioso e incantato.

Se riuscirò domani andrò nel parco vicino a casa mia a fare qualche foto con la macchina fotografica (vecchia ma fantastica) di mia mamma, cercando di farci venire fuori qualcosa di decente.

Intanto i fiocchi bianchi continuano a cadere, e io li guardo dalla finestra...

sabato 23 gennaio 2010

Ricordi

Oggi è la giornata del riordino, per rendere la casa quanto meno decente, dato che stasera festeggio i miei 16 anni con gli amici...

E mettendo in ordine in posti dove non mettevo piede da tempo (come la mansarda), ho trovato qualcosa di meraviglioso: i fogli della terza media (poesie, disegni, appunti, ricerche).

Premetto, io sono una persona estremamente disordinata, distratta, sbadata; quello che scrivoo faccio immancabilmente finisce perso, o nascosto, per poi risaltare fuori quando meno me lo aspetto.

Io NON so disegnare, sono negata, si salva forse qualche caricatura, e stavolta è stata quella buona: avevo disegnato tutti i miei compagni e professori in versione pac-man...e devo dire che non sono poi tanto male.

Poi ho trovato delle poesie che scrissi in terza media per il concorso che c'era in occasione della festa della scuola: in realtà non partecipai, o se partecipai non ricordo cosa presentai, ma rileggerle mi fa un certo effetto, perchè mi ritornano in mente i momenti in cui le ho scritte e i dubbi che avevo. E mi accorgo che non sono affatto male: per certi versi scrivevo meglio due anni fa, o semplicemente scrivevo in modo diverso, più infantile, più spensierato.


Ammetto che le medie mi mancano: mi manca la scuola, i professori, i compagni, il clima più leggero; però la scuola che faccio ora non me le fa rimpiangere, anche se a volte soffro perchè in classe ci sono un po' di attriti e lo studio è più intenso...

Ma se si potesse fermare il tempo?? O rivivere i bei momenti??

Dov'è il tasto "Rewind"?? =)

giovedì 21 gennaio 2010

Un Chimico- Amore e scienza

Trainor, il farmacista

Soltanto un chimico può dire, e non sempre,
che cosa uscirà dalla combinazione
di fluidi o di solidi.
E chi può dire
come uomini e donne reagiranno
fra loro, e quali bambini nasceranno?
C’erano Benjamin Pantier e sua moglie,
buoni in se stessi, ma cattivi l’un l’altro:
ossigeno lui, lei idrogeno,
il figlio un fuoco devastatore.
Io, Trainor, il farmacista, mescolatore di elementi chimici,
morto mentre facevo un esperimento,
vissi senza sposarmi

Leggo questa poesia, ascolto la canzone che De Andrè ha tratto da questa poesia, e rifletto.

Rifletto sul fatto che la storia che fino a ieri sera avevo è finita.

Amore e Chimica...si, perchè io e lui ci siamo conosciuti nel gruppo teatrale della scuola, lui ora fa l'università...e al triennio faceva chimica...

A volte, proprio come Trainor il farmacista, non riesco a capire i meccanismi dell'amore, perchè si debba stare così male.

Eppure sono tranquilla, non abbiamo litigato, ci siamo chiariti e si spera che rimarrà un'amicizia; ci si spera perchè sicuramente ci si rivedrà e ignorarsi sarebbe stupido.

De Andrè ha cantato spesso l'amore, non quello facile, ma quello tormentato, folle, doloroso...l'amore che non appartiene alle favole ma alla realtà

Un Chimico

Solo la morte m'ha portato in collina
un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria
per bivacchi di fuochi che dicono fatui
che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.
Solo la morte m'ha portato in collina.

Da chimico un giorno avevo il potere
di sposare gli elementi e di farli reagire,
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.

Guardate il sorriso guardate il colore
come giocan sul viso di chi cerca l'amore:
ma lo stesso sorriso lo stesso colore
dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.

È strano andarsene senza soffrire,
senza un voto di donna da dover ricordare.
Ma è fosse diverso il vostro morire
vuoi che uscite all'amore che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire.

Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che ti porti lontano.

Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare
guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Soltanto la legge che io riesco a capire.

Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi e chi avrei generato:
Son morto in un esperimento sbagliato
proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.

martedì 19 gennaio 2010

Ultimo giorno da quindicenne

Ci siamo, domani saranno 16...non sono tanti, sono forse un po' pochi, almeno per sapere cosa sia la vita, la gioia, il dolore la sofferenza...ma 16 sembra un numero così bello!
E così questa è la mia ultima serata da quindicenne, con tutti i miei casini e i miei sogni...non che da domani sarà diverso, solo che sarà un anno in più: più responsabilità, più opportunità, due anni ai 18 (eh già...solo due).
Domani voglio dimenticare tutti i casini, voglio dedicarmi completamente a me (anche se mi toccherà studiare matematica per la verifica di giovedì), alle mie passioni, magari al mio ragazzo, possibilmente oziare un pochettino.
Siamo in due domani in classe a compiere gli anni...l'altro ne compie 17:doppia festa!
Questo anno mi è stato un po' stretto, un po' difficile da digerire, troppo incasinato per trovarci un capo e una coda, e così mi auguro che almeno i sedici siano fortunati, e che l'amico che ieri sera mi ha detto che gli anni pari e non bisestili portano sfiga si sbagli.
E tra le speranze ci metto anche quella di potere vedere la neve domani...le temperature sarebbero a favore: non è tanto per fare chiudere la scuola (come successo prima di Natale), ma è perchè ho voglia di un po' di neve...in fondo quando sono nata la neve cadeva...perchè non potrebbe farlo anche domani??

domenica 17 gennaio 2010

I conflitti con i miei simili

Mi dicono spesso che per la mia età sono matura e che per questo con certe persone non riesco ad andare d'accordo...ok, passi questa spiegazione,però certe volte continuo a chiedermi perchè i miei rapporti con i miei coetanei spesso vadano a farsi friggere così facilmente.
Ma alla fine mi rendo conto che certe amicizie è meglio perderle che non trovarle.
Perchè faccio questo discorso??? Beh, perchè ci stavo pensando proprio oggi mentre tornavo a casa dalla montagna.
Si parlava con mia madre, di una discussione avuta con un amico sul modo di comportarsi, e allora mi sono venuti in mente alcuni episodi da due anni a questa parte che mi hanno fatto venire in mente il bullismo.
Il bullismo? Si, Il BULLISMO.
Quando ero in quinta elementare venni presa di mira da due mie compagne di classe e per un mese tornai a casa piangendo...erano solo parole e prese in giro, ma facevano male, tanto male, e ho sempre pensato che quello fosse bullismo...non fisico ma psicologico...che in un certo senso è peggio.
Finita quella storia, archiviata in uno dei cassettini della memoria, mi sono dovuta più e più volte scontrare con le offese e le prese in giro della gente: stavolta non c'erano le lacrime, ma c'era la rabbia.
Una volta fu per come ero vestita, un'altra perchè ero nervosa e parlavo troppo forte con una mia amica, altre due volte perchè stavo ridendo...e poi ci sono sempre i piccoli particolari che però dopo un po' ti iniziano a dare fastidio.
E pensando a queste cose sono arrivata ad una conclusione:
Non so se ci avete mai fatto caso, ma difficilmente i piantagrane agiscono da soli...sono sempre in gruppo, o almeno in coppia, per supportarsi, per spronarsi, per sentirsi qualcuno.
E io sono spesso la vittima, perchè sono troppo buona per prendermela seriamente!
Oh, beh, verrà il giorno in cui la gente smetterà di darmi fastidio e si farà un po' gli affari suoi senza commentare come mi vesto, come parlo, che voti prendo e cosa penso!

lunedì 11 gennaio 2010

Faber...a 11 anni dalla scomparsa

Ok, lo ammetto, non lo sapevo, o meglio, non lo ricordavo, che oggi era l'anniversario della morte del grande Fabrizio De Andrè.
L'ho scoperto su facebook perchè una mia amica ha pubblicato un post a riguardo, e allora mi sono detta che sono proprio stupida.
A ripensarci bene ho iniziato ad ascoltarlo proprio un anno fa, sull'onda delle commemorazioni dei dieci anni della sua scomparsa, anche se in realtà le sue canzoni giravano per casa mia e per la mia testa già da un po' di tempo, tra i cd di mio papà e i testi imparati e cantati nel coro delle voci bianche (e qui ci sarebbe da ringraziare l'insegnante che invece delle canzoni da bimbi ci fece imparare Girotondo, Spiritual, Verdi Pascoli, Volta la carta!).
E' un anno che le sue canzoni mi accompagnano tra l'mp3, il computer e il canto; ho iniziato ascoltando "Non al Denaro, Non all'Amore Nè al Cielo" perchè conteneva la canzone "Un Chimico" (a cui sono particolarmente legata) che è poi diventiato il mio disco preferito, per poi trasferire tutte le tracce dei dischi sul computer.
Ho letto "L'antologia di Spoon River" anche per cercare i riferimenti che aveva usato, ho convinto i miei (che erano poi già convinti di loro) a portarmi a Genova alla mostra, entrando in un negozio di dischi mi sono incantata davanti ai suoi (mentre il ragazzo che era con me passava in rassegna i cd di Lady GaGa e compagnia) e finalmente per Natale mi hanno regalato il TourBook!
Ascoltandolo mi sono convinta che forse si, aveva ragione mia mamma quando diceva che De Andrè era anche nelle antologie di scuola perchè la sua musica è POESIA, anche se a volte, in certe situazioni, è un po' indigesto, eppure è sempre Faber.
La sera di Natale ho guardato il dvd del concerto a Roma del 1998, mia madre a un certo punto si è addormentata...io ho cantato per due ore!
Poi beh, con gli amici se ne parla, si discute delle canzoni preferite, degli spunti di riflessione, si associano i testi alle persone (come il bombarolo).
Le canzoni diventano l'identificazione per momenti della vita, per le persone che incontri, per le sensazioni che provi mentre le ascolti...e non le dimentichi più.
Grazie Faber...perchè i tuoi testi continuano ad incantarmi, a farmi rilfettere!

Saper leggere il libro del mondo con parole cangianti e nessuna scrittura nei sentieri costretti in un palmo di mano i segreti che fanno paura finché un uomo ti incontra e non si riconosce e ogni terra si accende e si arrende la pace

domenica 10 gennaio 2010

Iniziamo

Bene, questo blog comincia, o meglio, ricomincia, a dieci giorni dall'inizio del 2010; un inizio abbastanza penoso che si spera il tempo riuscirà a cancellare.
Amo scirvere, perchè attraverso la scrittura riesco ad esprimere quello che con le parole non riesco a dire.
Non so se ci avete mai pensato, ma quando si legge qualcosa, non si può subito commentarlo, criticarlo, apporvarlo, ma si deve arrivare fino alla fine, per essere certi di non avere frainteso.
Io scrivo per sfogarmi, per una necessità di buttare fuori tutto quello che mi tromenta e sentirmi finalmente libera dai pesi che mi opprimevano.
Non so quanto riuscirò a fare durare questo blog, se troverò la voglia di scriverci, i giusti argomenti da scriverci (perchè mi sembra sempre che nulla sia così importatne da scivere), ma ci proverò.
Forse un blog non mi serviva, potevo benissimo sfruttare msn, facebook, netlog e tutti quei socialnetwork che ti permettono di entrare in contatto con le persone...ma ammettiamolo, non sarebbe la stessa cosa.
Ho faticato a trovare un titolo che in un qualche modo mi rappresentasse, a trovare un nome che mi rappresentasse e alla fine sono arrivata alla scelta:
-Girotondo: è il titolo di una bellissima canzone di De Andrè, che fin da piccola ho cantato; è il gioco in cui tieni per mano gli amici, nel quale in un certo senso metti la fiducia e tutti insieme si va avanti; perchè in fondo tutto è un girotondo, un ciclo chiuso.
-Rosalina: è il nome della ragazza che in "Romeo e Giulietta" appartiene ai pensieri di Romeo prima dell'incontro fatale con Giulietta; è il presonaggio che lo scorso anno ho interpretato in chiave moderna con la compagnia della scuola.
Penso di avere detto tutto ciò che è necessario sapere...au revoir