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Un diario aperto a tutti, dove i pensieri che ho voglia di gridare possono prendere vita e raggiungere gli altri, per essere condivisi, discussi, anche smontati volendo

martedì 12 agosto 2014

Un timido ritorno. In punta di piedi

Mi accorgo stasera, guardando la cronologia dei post, che l'ultima volta che ho scritto è stata praticamente un anno fa.
Le causa sono varie, la colpa è certamente mia.
Questo anno è stato caratterizzato da un notevole cambio di ritmo rispetto agli anni precedenti: i semestri universitari, farciti di lezioni ed esami hanno preso il posto del ritmo scuola-vacanza delle superiori, non senza qualche strascico.
Alle mie giornate si sono aggiunti nuovi e begli impegni, ma credo sia meglio fare un resoconto, per quei due (forse) lettori di questa pagina. E per me, che quando rileggerò queste cose proverò un po' di nostalgia. Perché alla fine, questo,  anche se non lo volevo, è un mio diario virtuale.
L'ultima volta che ho scritto ero appena tornata dal mio viaggio di maturità: diplomata perito chimico da un mese e totalmente incerta su quello che sarebbe stato il mio futuro universitario.
Mi aspettavano i test di ammissione, senza sapere davvero se avrei studiato medicina, ostetricia, biologia, biotecnologie o chissà che cosa.
Ora, a un anno di distanza, mi ritrovo ad avere finito il primo anno di medicina e chirurgia, finito poi per modo di dire, visto che fino a ieri le mie giornate le ho passate a preparare l'ultimo esame da dare a settembre. Quel che è certo, è che ad ottobre sarò iscritta al secondo anno.
Mi ritengo fortunata ad avere passato un test che terrorizza migliaia di ragazzi ogni anno. E mi ritengo fortunata ad avere i compagni di corso che ho. Perché ho sempre visto il mondo dei medici come un mondo un po' elitario, ed ero terrorizzata di trovarmi in mezzo a gente altezzosa, o presuntuosa o che ne so io.
Invece i castelli in aria che mi facevo, non esistevano. Siamo tutti (o quasi) molto terra a terra, consapevoli che un giorno saremo chiamati "dottore" ma che per il momento dovremo sudare sui libri (letteralmente visto il caldo di questi giorni).
È una scelta, quella di medicina, che sono contenta di avere intrapreso, nonostante la pesantezza di questo periodo. Ma è estate per tutti...soprattutto per gli studenti universitari.
Quest'anno mi ha poi portata ad iniziare due attività che mi coinvolgono, mi riempiono il cuore, e mi rubano un po' di tempo per tutto il resto.
La prima è l'attività di istruttrice in palestra, che ha affiancato quella di atleta. Era già da un po' che volevo cominciare, e l'inizio dell'università mi ha dato l'opportunità per farlo. Da qualche settimana ho ottenuto anche il brevetto della federazione come tecnico societario. Un bel traguardo direi.
L'altra attività è la clownterapia. Da qualche mese ho iniziato e quando vado in reparto torno fuori con un po' più di carica. Sembra un paradosso, vista la sofferenza dei luoghi, ma è davvero che un sorriso può essere una medicina, sia per i pazienti, sia per i volontari.
Spero, con queste nuove attività, di trovare spunti, insieme al tempo, per scrivere un po' più spesso. Sono mesi che non faccio un po' di esercizio di scrittura, ed il mio vocabolario temo cominci a risentirne.
Domani mi aspetta il mare, e per un po' cervello spento: si ricaricano le batterie per potere  pminciare un nuovo anno accademico, e nuove avventure.