Da bambina vivevo il catechismo e l'andare in chiesa come un obbligo (anche se la scelta di seguire o meno il catechismo era stata, grazie al cielo, lasciata a me...)...
Uno di quegli obblighi odiosi, che ti fanne percepire la religione ancora peggio di quanto in realtà non sia.
Iniziai ad apprezzare il catechismo solo dopo la Cresima, quando iniziammo con i viaggi-pellegrinaggio e con le attività anche utili a qualcuno...poi dall'inizio delle superiori ho smesso anche quello...anche se ammetto che ogni tanto mi manca...ma non era l'ambiente più adatto a me...
L'ora di religione a scuola invece, la vivevo come un incubo (le elementari non fanno testo, ero ancora pienamente dentro al catechismo e comunque non era nulla di troppo pesante).
In prima e seconda media avevo una professoressa che si faceva odiare...fredda, dura, e non credo sia certo questo il modo migliore per fare affrontare a degli adolescenti le questioni religiose.
In tera, lei rimase incinta...
Arrivò una professoressa che da subito adorai...italo-etiope, con quei capelli neri e ricci e sempre pacata e gentile.
Con lei probabilmente usammo il libro ed il quaderno non più di un paio di volte..però discutevamo, dibattevamo, iniziavamo a trattare i temi che ci avrebbero portati ognuno alla scelta delle proprie idee...
Poi lei si fece male ad una caviglia, l'ultima settimana di scuola tornò la docente di ruolo e tutto la storia finì li.
Alle superiori ho trovato per fortuna una professoressa che insegna pressappoco nello stesso modo, con cui è bello parlare e confrontarsi...e nonostante io in chiesa non vada più da tanto tempo, l'ora di religione l'apprezzo molto (anche se non è giusto dare crediti a chi la fa e non darne a chi, per differente credenza ecc, decide di non farla).
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