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Un diario aperto a tutti, dove i pensieri che ho voglia di gridare possono prendere vita e raggiungere gli altri, per essere condivisi, discussi, anche smontati volendo

venerdì 23 luglio 2010

Nella giusta direzione

Dopo molti mesi si era ritrovata in una sala prove e senza Lui...
La band si era sciolta: divergenze artistiche (o almeno così le aveva detto al telefono una sera di inizio Giugno); ma lei sapeva che c'era sotto dell'altro.
C'erano la voglia di comandare del batterista e c'era stata finalmente la ribellione degli altri, c'era che ormai gli attriti erano troppi e i giochini di potere erano pane quotidiano.
C'era anche che lei non era poi così sicura di volere fare quel genere di musica...
Così si era messa in contatto con alcuni vecchi compagni di classe, e con loro aveva deciso di iniziare quel nuovo progetto musicale.
E finalmente la loro avventura musicale stava comiciando.
Nel caldo afoso di luglio si erano chiusi in quella stanzetta insonorizzata, con l'aria condizionata accesa e una gran voglia di alzare al massimo gli amplificatori.
Erano partite le prime note, un'improvvisazione per vedere come fare evolvere la situazione...lei aveva  trovato subito il ritmo giusto, stavolta senza problemi, e con il cuore che pulsava a tempo con la grancassa aveva infilato tra una nota e l'altra le parole scritte durante l'insonnia della notte precedente.
In quello spazio troppo ristretto per cinque persone si era creata una sorta di incantesimo grazie al quale tutti capivano esattamente cosa stavano facendo gli altri...una sorta di filo che inconsciamente li legava e li "sintonizzava sulla stessa lunghezza d'onda".
E dopo la prima improvvisazione eccone una seconda e una terza, e altre ancora, talmente tante da fare finire il tempo a loro disposizione.
Avevano riordinato la stanza e, raccolti gli strumenti, si erano diretti verso una pizzeria poco distante.
Davanti a una pizza e una birra, le loro parole uscivano eccitate, allegre, quasi urla di bambini.
Era una sensazione indescrivibile quella che aveva provato lei...ma sapeva una cosa...di quella almeno era certa: la musica stava finalmente facendo girare il mondo nella giusta direzione

mi rendo conto che non è il massimo come racconto...ma mi andava di scrivere un po'..

2 commenti:

  1. A me è piaciuto molto come racconto...sembra descrivere bene il legame che può creare la musica...brava!

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  2. Davanti a una pizza e una birra, le loro parole uscivano eccitate, allegre, quasi urla di bambini.


    Mi piace... Mi piace tanto...

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