Il bavero del cappotto era tirato su fino a coprirle in naso, in assenza di una sciarpa.
Il borsalino di feltro le scivolava quasi sugli occhi, ma si piaceva così...poco visibile.
Camminava in mezzo alla folla che in pochi istanti si era creata attorno al giovane giocoliere, che, incurante del freddo, giocolava con palline di neve, e punte di ghiaccio.
Era pomeriggio inoltrato, di un sabato solitario, passato a vagare di libreria in libreria, di negozio in negozio, per trovare i regali più adatti agli amici (e ai parenti).
Gettando gli occhi al cielo si poteva vedere una luna , anzi, una mezza luna, perfetta, crescente, luminosa...bellissima.
Sembrava disegnata dal pennello di un artista preso dalla malinconia, su di una tela nera, brillante...immensa.
Nel giro di pochi giorni qualcosa era cambiato in lei, senza volerlo, anche se sapeva che quel momento sarebbe prima o poi arrivato.
Era il periodo dell'anno che forse più la infastidiva: due settimane dal Natale, con il fermento e l'ansia per i regali e i preparativi. Era diventato tutto una grande trovata commerciale, andando a seppellire lo spirito vero della festività: lo stare assieme.
Ma in quegli ultimi giorni, aveva trovato anche una nuova voglia di fare, di sognare, di farsi sentire dagli altri.
Era arrivata al centro della piazzetta dove il giovane giullare continuava a dare spettacolo.
Queste cose la facevano tornare bambina: l'entusiasmo le colorava le guance, in tutto il corpo si diffondeva un piacevole tepore e il sorriso si allargava sempre di più.
Guardava e con la mente viaggiava, in luoghi sconosciuti, con compagni di viaggio ignoti, ma così reali da apparire ai suoi occhi, tra un ghiacciolo e l'altro.
Sognava e rideva, rideva e sognava...volteggiava a mezz'aria sopra quella piazza gremita, volava fino all'India, all'America latina, al mare del sud...poi atterrava di nuovo, e di nuovo spiccava il volo, verso sempre nuove mete, verso nuovi amici...verso nuove emozioni che sognava di potere vivere davvero...un giorno...
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