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Un diario aperto a tutti, dove i pensieri che ho voglia di gridare possono prendere vita e raggiungere gli altri, per essere condivisi, discussi, anche smontati volendo

martedì 24 agosto 2010

Io, la mia chitarra e la mia voce...

Da qualche mese ho preso la decisione di smettere le lezioni di chitarra...e sicuramente non perchè io sia talmente brava da non averne bisogno!
Diciamo che la mia passione per la chitarra elettrica è finita da un po' e da qualche tempo è ritornata quella per le note più calde della chitarra classica.
Ma tanto sono certa che a prendere lezioni mi stanco, non ho voglia di fare nulla (così si incazzano sia i miei che l'insegnate) e spendo pure soldi...e ho deciso: smetto (però compro una chitarra acustica).
Eppure quest'estate ho passato molto del mio tempo a suonare: con le dita sempre sulle corde e il plettro nell'altra mano; con la mia voce che seguiva le note e la felicità che provavo in quei momenti...
Suonavo e cantavo De Andrè, Guccini, MCR, Battisti...dimenticavo i problemi, le liti con gli amici, il tempo freddo e spesso piovoso della montagna, e mi sembrava di volare...
Vedremo quanto durerà questo mio "amore", perchè con l'inizio della scuola e lo studio, il teatro, la ginnastica e tutto il resto il tempo sarà decisamente meno, continuerò con le lezioni di canto, almeno a quello mi ci dedico, e si vedrà...per ora abbraccio la mia chitarra...

3 commenti:

  1. ...Sentì uno spaventoso assolo, un assolo di chitarra elettrica accompagnata da un arpeggio che immaginava fosse eseguito da delle dita tozze, con le unghia annerite e con l'alito di una Voce che cantava e bagnava quei fili di Nylon tesi tra due estremità. Era bellissimo, quella voce era affascinante, era calda, era lenta e tranquilla, era... er...era...Pensò che era bello per lui sapere che anche in quel momento loro erano con lui, lo stavano reggendo, lo stavano guardando e stavano suonando e cantando solamente per lui; Pensò che era bello vedere quel quadro, quello sguardo insieme a quello di Adriatico e Cesco amalgamati tutti insieme con l'alchol di una bottiglia di whiskey e l'alito della voce che lo riscaldava come un camino; Pensò che gli volevano bene e sentiva che gli chiedevano come si chiamasse la sua chitarra:
    "Non ha il nome" disse ridendo e mischiando il whiskey con le lacrime. Loro lo abbracciarono. La speranza penetrò quel lago dove prima veniva respinta...

    Lo sai a che cosa serve una chitarra? Mi sa che lo hai capito Martì ;) Non smettere mai di suonare...

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. io non so come tu faccia a fare tutte queste attività nella vita, io non ci riuscirei mai!Se per te fare teatro, ginnastica canto e andare bene a scuola non è nulla allora io che faccio 3 cose nella mia vita e tutte e tre mi vengono male sono al di sotto del nulla...

    coltiva le tue passioni e saranno loro a coltivare te.

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