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Un diario aperto a tutti, dove i pensieri che ho voglia di gridare possono prendere vita e raggiungere gli altri, per essere condivisi, discussi, anche smontati volendo

domenica 30 maggio 2010

Note di stelle

Si era improvvisamente ritrovata a guardare il cielo, nel tentativo di scorgere le stelle, e anche se la luce era ancora troppa, una era già comparsa, quasi prepotentemente, all'orizzonte.
Quell'immagine le aveva riportato alla memoria le sere estive, quando con con le amiche si stendeva nel suo giradino e iniziava a fantasticare...ma l'estate era ancora troppa lontana, e con lei anche i sogni spensierati.
Lo studio la stava letteralmente uccidendo e si chiedeva se tutto quello che le stava accadendo, non fosse in realtà già stato stabilito da tempo, da un'entità astratta che lei si ostinava a chiamare "destino".
Le nuvole intanto erano passate dal bianco al rosso all'azzuro, fino a lasciare posto al limpido cielo notturno, che a mano a mano si popolava di puntini luminosi.
Ogni tanto vedeva passare le luci lampeggianti di un aereo, allora cominciava a pensare a chi poteva essere lassù, quali motivazioni lo avevano portato, si sentiva come sospesa sopra la terra a guardarla dall'alto, e tutto ciò senza lasciare la sua stanza.
Poi aveva preso la chitarra e aveva suonato un accordo, poi un altro e un altro ancora, fino a quando alla melodia si erano aggiunte le parole; parole che uscivano dalla sua bocca in modo automatico, cantate mille e mille volte, ma sempre così cariche di significato, sempre così perfette per le situazioni in cui le venivano in mente.
Aveva improvvisamente alzato di nuovo gli occhi verso il quadrato di cileo che vedeva dalla finestra e una stella cadente le era passata davanti..e lei aveva espresso un desiderio, sempre lo stesso, che sperava, prima o poi, di vedere avverato.
Era ormai tardi, quando aveva riposto la chitarra ed era andata a dormire, lasciandosi portare dal buio e dall'eco orami debole delle calde note.

2 commenti:

  1. nah, nemmeno troppo, sono idee buttate li così...la malinconia stavolta, rispetto ad altri racconti, c'entra davvero poco

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